Tesori da collezione del cineasta e scrittore Gianni Da Campo affidati alla Cineteca del Friuli
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- Categoria: Cinema
- Pubblicato Venerdì, 20 Dicembre 2013 06:59
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Gemona (Ud) – Più di 8500 locandine originali, 6000 fra manifesti e fotografie relativi al cinema italiano dalle origini del sonoro ad oggi, 2000 film in dvd e vhs, 500 volumi di cinema, collezioni complete di fumetti originali stampati dal 1948 in poi (Il Piccolo Sceriffo, Siuscià, Pecos Bill, Pantera Bionda…). E ancora: materiale pubblicitario, locandine, manifesti di diversi stati europei, foto, dischi, libri, negativi, e 190 dossier relativi all'attività dell'attrice Marina Vlady.
Materiali unici, raccolti nell’arco di un cinquantennio e conservati amorevolmente da Gianni Da Campo, insieme agli innumerevoli dossier delle sue ricerche, sono stati affidati in custodia alla Cineteca del Friuli con un accordo che lega a doppio filo lo scrittore, regista e collezionista veneziano e l’istituzione friulana.
Oltre che per conservarli, Da Campo ha affidato i suoi cimeli alla Cineteca in previsione di una pubblicazione in volumi della storia del cinema italiano attraverso i manifesti e le locandine.
Un altro progetto editoriale, il primo in ordine di tempo, è la pubblicazione con la Cineteca del suo romanzo La lunga via dei silenzi, la cui stesura è in dirittura d’arrivo. Storia di Lorenzo, alter ego dell’autore, il libro si sviluppa lungo sette percorsi, in ognuno dei quali è presente con la sua storia personale di attrice – una vera biografia nella biografia – Marina Vlady.
Intanto la Cineteca sta reperendo sul mercato o da collezionisti i film, una quindicina in tutto, che ancora mancano nel fondo Da Campo e nelle collezioni della Cineteca per completare l’ampia filmografia della Vlady, protagonista, lo ricordiamo, accanto a Marcello Mastroianni, anche di Penne Nere, girato in Carnia e di cui la Cineteca possiede due copie in 16 e 35mm.
Nella sua esperienza di cineasta, Da Campo ha realizzato tre film, tutti già presenti nell’archivio gemonese: Pagine chiuse(1968), felice opera prima presentata con successo nella Settimana Internazionale della Critica al 22° Festival di Cannes e vincitrice di otto premi internazionali; La ragazza di passaggio (1970) eIl sapore del grano (1986), entrambi presentati alla Mostra del Cinema di Venezia. Per il secondo, girato oltre che in Veneto anche nel Friuli Occidentale, Da Campo è stato premiato con la targa Kim Arcalli al Laceno d’oro – Festival del cinema neorealistico. Recentemente hanno reso omaggio a Gianni Da Campo il festival triestino I Milleocchi, che ha presentato tutti i suoi film, e la Mostra del Cinema che ha riproposto al Lido, 44 anni dopo l’esordio, Pagine chiuse.