Il regista friulano Alberto Fasulo è al Festival Internazionale di Roma: Tir è un film sul paradosso
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- Categoria: Spettacoli
- Pubblicato Martedì, 15 Ottobre 2013 12:22
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Il regista friulano Alberto Fasulo, classe 1976, sarà a Roma al festival Internazionale con il suo ultimo film: Tir.
Fasulo ha cominciato a lavorare nel cinema come assistente alla regia, tra film di fiction e documentari di creazione, imparando il mestiere sul set. Nel 2008, dopo i sette anni trascorsi a Roma, ha diretto e prodotto il suo primo lungometraggio, il documentario Rumore Bianco, selezionato in molti festival internazionali e distribuito al cinema in Italia. Il debutto lo ha fatto segnalare come «nuovo promettente autore» dalla critica italiana.
Ora sarà in concorso all’ottava edizione del Festival Internazionale di Roma. L’annuncio del direttore artistico Marco Muller, nel corso della conferenza stampa di presentazione. Un momento d’oro per il cinema del Friuli Venezia Giulia: dopo "Zoran il mio nipote scemo", la commedia di Matteo Oleotto premiata alla Settimana Internazionale della Critica del Festival di Venezia, i riflettori si accenderanno su Tir
In entrambi i casi, la distribuzione porta il marchio della Tucker Film nata dall’unione fra il Cec di Udine e Cinema Zero di Pordenone, che ha già griffato cinque capolavori della nuova onda asiatica (Departures, Poetry, Simple Life, Confessions, In Another Country), oltre ad Amore Carne di Pippo Delbono e allo stesso Rumore Bianco di Fasulo. Tir racconta la storia di Branko, un ex professore di Rijeka, che da qualche mese è diventato camionista per un’azienda italiana. Una scelta più che comprensibile: adesso guadagna tre volte tanto rispetto al suo vecchio stipendio d'insegnante. Eppure tutto ha un prezzo, anche se non sempre quantificabile in denaro. Da piccoli ci dicevano: «Il lavoro nobilita l'uomo». Ma oggi sembra diventato vero il contrario: è Branko, con la sua efficienza, la sua ostinazione, la sua buona volontà a nobilitare un lavoro sempre più alienante, assurdo, schiavizzante...
Lasciando la parola a Fasulo: «Ancor prima che un film su un camionista, TIR è un film su un paradosso: quello di un lavoro che ti porta a vivere lontano dalle persone care per cui stai lavorando. Il processo di scrittura è durato più di quattro anni. Durante questo tempo ho alternato fasi di ricerca sul campo ad altre in cui ci fermavamo a riflettere sul materiale raccolto, in una continua tensione creativa fra elementi di finzione e di documentario». E ancora: «Più che fare un racconto sociologico, mi interessava entrare sotto la pelle del mio personaggio e riprenderlo in un momento di crisi personale, in cui si vedesse obbligato a compiere una scelta non solo pratica, ma anche etica».
La sceneggiatura, che nel 2010 si è aggiudicata il Premio Solinas, unisce le firme di Fasulo, Carlo Arciero, Enrico Vecchi e Branko Zavrsan. Il film è prodotto dalla società friulana Nefertiti Film (Nadia Trevisan e Alberto Fasulo) e coprodotto dalla croata Focus Media (Irena Markovic), in collaborazione con Rai Cinema. Il ruolo di Branko è stato affidato all’attore sloveno Branko Zavrsan (Rosencrantz e Guildenstern sono morti, No Man’s Land), che ha saputo indossare con magnifica e sorprendente naturalezza i panni del camionista tanto da aver preso tutte le patenti appositamente per il film!