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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Spreco alimentare: ogni anno in media una famiglia italiana butta 49 chili di cibo

Spreco alimentare: ogni anno in media una famiglia italiana butta 49 chili di cibo

7,65 miliardi di euro (316 per famiglia): questo il valore del cibo che viene sprecato ogni anno. Per contrastare e prevenire questo fenomeno, il Ministero dell'Ambiente ha scelto la data del 5 febbraio come giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare.

Tale problematica non coinvolge soltanto il portafogli, ma anche l'ambiente: ogni anno in Italia, infatti, vengono buttati 1,19 milioni di tonnellate di cibo. Circa 76 chili a testa.

Una quantità che la Fao ha indicato come responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di CO2, che mette l'Italia al terzo posto mondiale per emissioni dietro Cina e Usa.

Lo spreco alimentare comporta anche un impatto non indifferente sulla biodiversità e sul clima: un allarme che viene rilanciato dal World Wildlife Fund (WWF) nell'anno del vertice mondiale di Parigi sugli impegni di riduzione delle emissioni di CO2 al livello globale.

I dati resi noti nel rapporto “Food wastage footprint. Impacts on natural resources” realizzato dal Dipartimento di gestione ambientale e delle risorse naturali della FAO nel 2013, segnalano infatti che l’impronta di carbonio del cibo prodotto ma non mangiato e quindi sprecato ogni anno, viene stimata in 3.3 miliardi di tonnellate di CO2, una cifra complessiva che inserisce questo sconcertante dato di emissioni di prodotti che non vengono neanche utilizzati, al terzo posto nella classifica dei maggiori emettitori di CO2 a livello mondiale dopo Cina e Stati Uniti.

La responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 euro all'anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola.

Il cibo prodotto e sprecato occupa quasi 1,4 miliardi di ettari di terra, costituendo il 30% della superficie occupata da terre agricole a livello mondiale.

Il diretto costo economico dello spreco alimentare dei prodotti agricoli (escludendo i prodotti del pescato) viene valutato sui 750 miliardi di dollari, una cifra equivalente al Pil della Svizzera.

Numeri allarmanti che coinvolgono anche le risorse idriche del pianeta. Globalmente il consumo di acqua che è collegato allo spreco alimentare è di circa 250 km cubici, equivalenti al flusso idrico annuale del Volga oppure a tre volte il volume delle acque del lago di Ginevra.

I dati sullo spreco alimentare in Italia evidenziano che il 54% controlla quotidianamente il frigorifero, il 65% controlla almeno una volta al mese la dispensa, solo il 36% dichiara di attenersi rigorosamente alla data di scadenza dei prodotti.

La ricerca condotta da GfK Eurisko ha permesso anche di quantificare le dimensioni del fenomeno in Italia: ogni anno in media una famiglia italiana butta 49 chili di cibo per un totale di 1,19 milioni di tonnellate di alimenti.
 

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