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Categoria: Timeline
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Pubblicato Sabato, 28 Giugno 2014 11:12
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Scritto da Andrea Cometti
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Dopo le “disastrose” elezioni europee il centrodestra si è volatilizzato! polverizzato in vari “credi” con quello dell’astensione ormai al 50% e primo partito del Paese, ma che in ogni caso sommandoli insieme raggiungerebbero numeri presso chè modesti e ininfluenti e con ormai l’unica certezza - dovuto al M5S - di essere relegato a terza forza del Paese. Guardando i numeri bisognerebbe concludere se esiste ancora il centrodestra? . . . e forse meglio procederne alle esequie e ad un seppellimento veloce.
Se il Nuovo Centrodestra (4,4%) è visto come un traditore voltagabbana (soprattutto in Angelino Alfano ex delfino di Berlusconi) l’impressione è comunque che Forza Italia (16,7%) funga da mera stampella al Partito Democratico, in linea con una vecchia logica spartitoria del Paese dalle salde radici nel rapporto Dc-Pci e oggi dette "Larghe Intese", ma forse nei fatti “Grande Inciucio”.
I recentissimi scandali dell’Expo di Milano e del Mose di Venezia, parlano chiaro e si aggiungono agli scandali delle Regioni, spesso “Rosse”, ai Penati in Lombardia, ai Lusi, all’enorme buco MPS. Oggi questa logica spartitoria con l’avvento dell’"Era Renziana" è ben rappresentabile da il così detto “Sistema Verdini”, un Cencelli scritto in toscano ma ben applicato in tutta la penisola. Il tutto con il leader dell’opposizione imbavagliato giudiziariamente che si esprime attraverso un personale “Portavoce” che funge da segretario del partito, spesso sostituito dalla fidanzata o da un barboncino !?
Forza Italia è perciò condizionata dall’ingombrante figura del suo “creatore” e i Fitto, la Gardini e lo stesso Sernagiotto (in Veneto) non sembrano avere la forza per innescare processi di rinnovamento, anche se questa speranza si è manifestata con la “sorpresa” dell’elezione di Remo Sernagiotto, il più indipendente alla corte del cavaliere.
Nella Lega Nord (del dopo bufera) e in Fratelli d’Italia-An del dopo Fini, unici ad avere un programma alternativo alla sinistra e con giovani leader credibili e spendibili, si possono intravedere degli spiragli di luce nel futuro, ma è un futuro ancora lontano e tutto da costruire, se non altro nei numeri.
Urge in conclusione una “Road Map” finalizzata a delle “Primarie”, urgono delle nuove Leadership accompagnate da idee che caratterizzino un’area politica oggi in piena crisi d’identità. Urge forse un meccanismo costituente condiviso da tutti i partiti ma soprattutto dal popolo e dalla base dei militanti (se ancora esistono) e che in ogni caso tenga conto delle “inascoltate” sentenze della corte costituzionale su preferenze e liste bloccate.