Aristofane a Scampia: Marco Martinelli presenta il suo nuovo libro
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Lunedì, 28 Novembre 2016 08:41
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Per chi ama il teatro della verità umana e la pedagogia teatrale rivolta ai giovani, occasione da non perdere mercoledì 30 novembre, alle ore 18.30, alla Nico Pepe di Udine. In collaborazione con il Teatro Club e la Libreria Friuli, ci sarà infatti l’incontro con un maestro d’eccezione, Marco Martinelli, regista, drammaturgo, anima artistica del Teatro delle Albe di Ravenna insieme a con Ermanna Montanari, compagna di vita e d’arte.
A Martinelli si deve l’invenzione quindici anni fa della originale formula di una non-scuola di teatro, che in questi giorni, sotto la guida degli attori Alessandro Renda e Laura Redaelli, è impegnata anche a Udine con un gruppo di 25 ragazzi del Palio Teatrale Studentesco, all’interno del progetto Palio Factory.2 ideato da Angela Felice per il Teatro Club.
Una straordinaria esperienza formativa ed espressiva, di cui dà conto anche l’ultimo libro scritto da Martinelli, Aristofane a Scampia (Ponte alle Grazie, 2016), che verrà presentato durante l’incontro da Claudio de Maglio, Gianni Cianchi e la stessa Felice. Oltre alla bella storia della compagnia ravennate, pluripremiata Ubu, vi sono raccontati il metodo anti-burocratico e le intenzioni della non-scuola, messa in atto, dopo le prime tappe romagnole, con travolgente novità un po’ in tutto il mondo e in particolare nelle zone più svantaggiate, come Scampia, Lamezia Terme o il Senegal.
Il presupposto è la grande fiducia verso i giovani, anche quelli di oggi, che, per Martinelli, non sono affatto “sdraiati”, passivi o condizionati dai social, ma sono animati da sentimenti, passioni e utopie come per tutte le generazioni che si affacciano alla vita. Si tratta allora di portare in evidenza la vita, prima ancora che la scena, magari con l’aiuto dei grandi classici della scrittura teatrale, come Brecht, Skakespeare o l’amato Aristofane, guide sempre eterne per la mobilitazione di energie, emozioni, rabbie e speranze. Il testo di Martinelli disegna così la traccia di nuove possibilità, e sembra dirci tra le righe che il teatro, la letteratura, la cultura non sono altro che l’espressione di un sentimento. Ed è curiosando attraverso i secoli che si ripesca questo sentimento, ancora intatto nonostante il mutare di lingue e dialetti e capace del prodigio della libertà.