“L’arcangelo degli scacchi” di Paolo Maurensig, intrigante ritratto psicologico. Intervista con l’autore
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Giovedì, 20 Giugno 2013 14:53
- Scritto da Serenella Dorigo
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Trieste - Paolo Maurensig, scrittore goriziano noto per libri di successo come "Canone inverso" e "La variante di Luneburg", è approdato alla sua ultima fatica letteraria: "L'arcangelo degli scacchi". Gli abbiamo chiesto di svelarci qualche curiosità.
Ci racconta qualcosa di appetitoso del suo nuovo romanzo “L’arcangelo degli scacchi”?
Questo romanzo è in realtà un memoriale apocrifo, un'autobiografia romanzata di un grande genio degli scacchi, forse il più grande mai esistito. Gli scacchi, però, fanno solo da sfondo, potrebbero benissimo essere sostituiti da qualsiasi attività umana che rappresenti un campo di sfida tra due individui; infine è la vicenda umana che conta.
Paul Morphy, il protagonista del suo libro, è stato un autentico artista della scacchiera, forse il più grande. Nella sua breve parabola esistenziale ha incarnato alla perfezione del “nobile gioco” ci fa capire chi è “l’uomo” Morphy?
Paul Morphy, americano nato in Louisiana, giovane, bello, ricco e intellettualmente dotato, si appassiona al gioco sin da bambino, e ben presto non ha più validi avversari, così, non ancora ventenne, parte per l'Europa, accompagnato da un ambiguo segretario e valletto, per affrontare quello che viene considerato il più forte giocatore del mondo. Ma le cose non andranno per il verso voluto, la contesa si giocherà a più livelli, entreranno in gioco oscure pedine, come il tradimento e la calunnia, e infine il cavaliere senza macchia e senza paura, pur uscendo imbattuto dal confronto sulla scacchiera, subirà una sconfitta nell'ambito dei suoi ideali di onore e rispettabilità, al punto da abbandonare per sempre la competizione.
“L’arcangelo degli scacchi” è frutto di un lavoro di ricerca e di approfondimento, visti i tanti riferimenti storici. Ma come le è venuta l’idea di scriverlo?
L'idea di questo libro è stata quella di mettere assieme le tessere già esistenti di un mosaico parziale, e di riempire i vuoti con l'esercizio della deduzione, basandomi su particolari, all'apparenza insignificanti, scoperti nelle lettere e testimonianze di chi gli era vicino negli ultimi anni della sua vita: ne risulta un romanzo godibile anche a chi di scacchi non se ne intende e a qualcuno, anzi, potrebbe venire anche la voglia di provare, un romanzo, quindi, di sfida, di amore e perdizione.
In questo romanzo c’è qualcosa di nuovo…?
Tra tutti i romanzi che ho scritto, questo è l’unico che si basa sulla vita di un personaggio esistito.
Progetti a cui sta lavorando?
Quanto ai prossimi lavori, per il momento sto temperando le matite.