“Miss In Time, Ragazze Italiane”, la bellezza femminile al tempo delle Miss
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Venerdì, 21 Settembre 2012 09:48
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Un piccolo libro, pubblicato in un elegante formato (Volpato editore), “Miss In Time, Ragazze Italiane”, (presentato domenica 23 settembre a Pordenonelegge), ultima “fatica” letteraria del giornalista e critico cinematografico Gian Paolo Polesini è un racconto, che si legge in un fiato, dedicato al mondo della bellezza “made in Italy”, mondo che l’autore conosce bene perché, come scrive Patrizia Mirigliani nella prefazione del libro, “Polesini è uno di quei giornalisti che per quasi nulla al mondo farebbe a meno della finale di Miss Italia. Uno di qui volti, senza la presenza dei quali, noi preferiremmo rinunciare ad assegnare il titolo.” Insomma, verrebbe da dire, uno che è di casa al concorso più nazional popolare della tivù italiana, quello che negli anni cinquanta faceva sognare milioni di italiani mostrando i corpi morbidi delle Lollo e delle Loren e delle Bosè.
Certo le ragazze 2012, sono ben differenti da chi le ha precedute e Polesini le racconta perfettamente concedendosi uno stile impeccabile e ironico entro un meccanismo narrativo cinematografico dove il tempo la fa da padrone. Lo sguardo dell’attore di teatro, (il giornalista ha calcato le tavole da palcoscenico ben prima di usare la penna) è ben presente e gli consente di individuare e descrivere i meccanismi del “dietro le quinte”, che poi sono i più interessanti per il lettore. Il tutto scandito da un giro di lancette che inesorabilmente porta alla tanto agognata e luccicante corona. E alla fine si capisce che il tema del tempo che corre a perdifiato è solo un escamotage, un trucco per far parlare le ragazze che non chiocciano come gallinelle ed hanno le idee piuttosto chiare sulla vita e soprattutto sul loro futuro. Ma è l’occasione, quella che cambia il corso di una vita, la capacità di coglierla grazie all’aiuto della dea bendata, guardata e racconta con occhi disincantati, che sembra essere, alla fine, la vera protagonista di questa storia che si apre su splendide gambe femminili ( un omaggio dell'autore a Francois Truffaut) e si chiude con la leggerezza e la sospensione di un racconto perfetto.