L'Italia e l'anti-lingua delle leggi raccontate da Sergio Rizzo a "Cultura in Festa"
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Martedì, 07 Luglio 2015 17:00
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine - La conoscenza è un patrimonio inestimabile, noi italiani lo sappiamo bene. Ma a valere è anche il suo contrario, quindi l'ignoranza, e ne facciamo i conti tutti i giorni quando cerchiamo di discutere con un sistema troppo spesso menefreghista e cieco. È il caso del degrado di tanti siti storici abbandonati, ma anche il rapporto quotidiano con funzionari bigotti e sordi alle nostre richieste.
A parlare delle conseguenze che l'ignoranza ha nel nostro Paese ci ha pensato Sergio Rizzo (nella foto di Michela Caputo), giornalista del Corriere della Sera e scrittore, che sabato 4 luglio alle 20 è stato ospite di "Conoscenza in Festa", in piazza San Giacomo. Che ha fatto un quadro tragicamente veritiero e riconoscibile dell'Italia, dominata da leggi incomprensibili, scritte così apposta per poter essere interpretate solo da pochi.
Italo Calvino chiamava questo linguaggio "l'anti-lingua", e Rizzo ha letto davanti alla platea attentissima l'estratto dell'articolo che lo scrittore pubblico sul Mattino all'epoca: da ieri a oggi non è cambiato praticamente niente, se non un provvedimento recente che dovrebbe far sì che ogni legge sia scritta in modo chiaro e capibile da tutti. "Ma non è mai stata rispettata" ha affermato l'ospite, come tristemente tante altre cose in Italia.
Un'ulteriore immagine che ben si sposa alla situazione in Italia è un racconto di parecchi anni fa, il quale descrive un luogo utopico dove esistono così tante leggi che è impossibile non infrangerne almeno una. Queste non sono scritte da nessuna parte, se non in giganteschi volumi custoditi sottochiave in una biblioteca, e i guardiani che la sorvegliano sono di due tipi: chi non dice nulla e chi rivela le leggi in modo sbagliato. Fate voi i paragoni.
Breve ma conciso, il giornalista ha quindi dato anche qualche cifra: se la corruzione impedisce a tutti di stare bene, allora è ignoranza, quindi ci costa qualcosa come 140 miliardi di euro all'anno. Cifra da brivido, che fa rimanere tutti con il sedere per terra. L'unica arma per fermare questo vero e proprio cancro è solo la conoscenza, sperando che con il tempo possa migliorare questo povero, nostro Stato.