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Categoria: Eventi
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Pubblicato Giovedì, 12 Dicembre 2013 08:46
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Scritto da Fabiana Dallavalle
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“L’idea di questa amministrazione è che i migliori e più promettenti talenti, soprattutto quelli del territorio o delle regioni vicine, debbano trovare il giusto spazio e l’adeguata visibilità all’interno delle istituzioni culturali della città. Ecco perché esprimo le mie migliori congratulazioni a Maria Elisabetta Novello e a Michele Spangaro per il prestigioso Blumm Prize e sono davvero contento che possano raccontarci la loro esperienza nel nostro museo d’Arte moderna e contemporanea”.
Così l’assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone, annuncia la presentazione al pubblico friulano, giovedì 12 dicembre a Casa Cavazzini alle 17.30, dei vincitori del “Blumm Prize”, il premio internazionale d'arte contemporanea promosso dall'agenzia Pomilio Blumm, inaugurato lo scorso 26 settembre nella splendida cornice dell'Ambasciata italiana di Bruxelles. Novello, veneta di nascita, ma udinese ormai d’adozione visto che da anni vive e lavora nel capoluogo friulano, e il goriziano Spanghero saranno presenti domani a Casa Cavazzini, pronti a raccogliere i meritati riconoscimenti da parte del pubblico, dell’amministrazione comunale e degli organizzatori.
“Esiste un linguaggio – spiegano gli organizzatori – capace di anticipare l'agire umano. Quel linguaggio è l'arte che con la sua sensibilità è capace di captare, interpretare ed esprimere quei bisogni di cambiamento apparentemente sopiti, ma destinati in realtà a pervadere le dinamiche sociali disperatamente alla ricerca di un nuovo equilibrio”. E lo scopo del Blumm Prize è proprio questo, ovvero affidarsi all'arte perché armonizzi nuovamente il dialogo sempre più sordo e stonato tra cittadini e istituzioni.
I vincitori della prima edizione, Maria Elisabetta Novello e Michele Spanghero, saranno ospiti a Casa Cavazzini per raccontare di quell'esperienza che ha aperto le porte ad un percorso che si prepara già al suo secondo appuntamento. Dalla loro voce e da quella della curatrice del Premio Martina Cavallarin, di Franco Pomilio, Presidente della Pomilio Blumm, il racconto di un'esperienza che abbraccia gli ideali con cui i 20 giovani under 40 hanno partecipato, l'organizzazione dell'evento e l'esposizione di Bruxelles senza tralasciare l'aspetto più importante: il futuro di questi giovani e promettenti artisti.
L’Agenzia Pomilio Blumm è il più importante player europeo nella comunicazione istituzionale, interessata a sviluppare una nuova teoria del “cittadino consumatore” che superi le teorie del marketing americane. Una nuova idea di trasparenza, big issue per il mondo ma estremamente interessante soprattutto per la cultura europea, così come lo è il rapporto istituzioni cittadino. La scelta è di approfondire queste tematiche creando laboratori culturali, quale è il Blumm Prize, perché gli artisti spesso interpretano la realtà e la anticipano. In particolare l’intento di questa edizione del premio è stata di ricomporre la distanza tra istituzioni e cittadini attraverso l’Arte, linguaggio aperto con il quale è possibile riscoprire i valori etici, civili e sociali alla base del buon funzionamento di ogni società veicolato nel concetto di “trasparenza” ovvero della necessità di far incontrare pubblico e privato su un piano di comunicazione basato sulla fiducia reciproca.
Concept che quest'anno è riuscito ad esprimere al meglio l'artista veneziana Maria Elisabetta Novello che con i suoi “Vasi Comunicanti” si è aggiudicata il primo premio, 9 mila euro in denaro, attraverso un'opera che, si legge nella motivazione, “ci ricorda dell'incessante circolo di decadimento e rigenerazione che pervade l'azione umana dando così un nuovo senso etico alla vita”, mentre a Michele Spanghero è andato il premio di 1000 euro come artista più votato dal web. A scegliere la Novello è stato il Comitato Scientifico composto dal presidente della Pomilio Blumm e chairman Franco Pomilio, dalla curatrice del Blumm Prize Martina Cavallarin, dalla curatrice aggiunta Simona Gavioli, dalla direttrice di DROME magazine Rosanna Gangemi, da Vania Gransnighi (Conservatore dei Musei di Udine e Casa Cavazzin), dalla giornalista esperta in comunicazione applicata della Arti Contemporanee Paola Marino e dal gallerista Rizziero Di Sabatino.