Se impresa ed artista s'incontrano: saperi antichi della Terra a Pordenone. Le foto
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Sabato, 07 Dicembre 2013 19:27
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - "Un nuovo modello culturale": così il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti ha definito l'incontro tra "saper fare" dell'imprenditore e "saper fare" dell'artista.
L'occasione è stata la vernice della mostra "La terra e le sue alchimie" dedicata allo scultore e ceramista pordenonese Mario Moretti, nato a Reggio Emilia nel 1917 e morto a Pordenone nel 2008.
L'esposizione, aperta nelle sale del Museo Civico in palazzo Ricchieri fino al 9 febbraio, è stata organizzata dalla distilleria Pagura di Castions di Zoppola, che vanta una lunga collaborazione, a partire dagli anni Novanta, sia con Moretti che con altri artisti locali.
La mostra è stata anche l'opportunità per presentare la "Grappa d'Artista 2014", realizzata su un bozzetto di Mario Moretti donato alla distilleria 25 anni fa e riprodotta in tiratura limitata di 350 pezzi.
Il connubio, secondo Pedrotti, costituisce la formula vincente per promuovere il territorio. "In tempi di risorse sempre più scarse - ha aggiunto Lindo Pagura, titolare della Distilleria - occorre inventare modelli nuovi per far sì che il pubblico possa godere dell'arte, della storia, delle tradizioni della nostra terra; l'alleanza tra aziende, enti pubblici ed artisti può essere una risorsa".
Sono in esposizione circa venti ceramiche, tra bottiglie e caraffe, della collezione Pagura e di quella degli eredi Moretti, alcune opere pittoriche e tre maternità.
Il critico d'arte Gilberto Ganzer ha tratteggiato brevemente la personalità dell'artista, che si formò all'Accademia di Belle Arti di Venezia: la sua vitalità deriva da una grande conoscenza della ceramica italiana storica ed anche dall'esperienza personale, che lo vide internato in campo di concentramento dopo l'8 settembre del 1943.
All'inaugurazione era presente l'assessore alla cultura Claudio Cattaruzza, che ha anche firmato la prefazione del catalogo.
La Distilleria Pagura, assieme al Consorzio Enopordenone, ha curato la degustazione di diverse "alleanze" tra delizie di spiriti, frutta e dolci: a partire dal cocktail "Martini orange" (succo d'arancia, prosecco "Pordenone" e grappa all'erba luigia), poi la panna cotta al liquore di mirtilli, quindi vari "bicerin" di grappe.
Il vino "Pordenone" è un fiore all'occhiello del Consorzio Enopordenone, come spiega Luisa Menini, uno dei soci, che racconta come il frizzantino sia stato prodotto con una ventina di uve provenienti da altrettanti vigneti del Pordenonese. Il vino non è in vendita ma, imbottigliato in "Magnum", viene offerto in degustazione in varie occasioni ufficiali.
La mostra ha il patrocinio di Camera di Commercio di Pordenone e di Unindustria Pordenone.
Di seguito la galleria fotografica: