“Potere Transitorio” diventa tavola rotonda al Magazzino delle Idee
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- Pubblicato Giovedì, 05 Dicembre 2013 13:56
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Trieste - All’interno del progetto “Potere transitorio”, sostenuto dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Trieste con l’adesione delle artiste Lucia Flego, Graziella Menozzi, Annalisa Pisoni, Banafsheh Rahmani, questa sera, giovedì 5 dicembre alle ore 18.00 al Magazzino delle Idee, ci sarà una tavola rotonda alla quale parteciperanno: Elisabetta Bacci, curatrice dell’iniziativa, Mirta Čok, presidente CPO della Provincia di Trieste, Marcela Serli, attrice, regista, drammaturga, Rossella Strani, conduttrice laboratori autostima.
Il tema dell’incontro sarà quello degli equilibri di ruolo e di potere nella relazione tra persone nell’ambito dei rapporti personali o sociali, sul luogo di lavoro o all’interno dell’intimità domestica.
Ad Elisabetta Bacci, curatrice della mostra, abbiamo chiesto:
Il titolo del Vostro progetto "Potere Transitorio" offre spunti di riflessione su un tema caldo ai giorni nostri la 'violenza di genere', ci vuoi spiegare quale sia l'intento del progetto e cosa vuole mettere in evidenza?
Nei giorni scorsi abbiamo assistito ad una serie di manifestazioni culturali e non, che hanno avuto lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne, con questa mostra ho cercato di dare uno sguardo più ampio sulla violenza che generata dal più forte, ricade sul più debole. I più deboli non sono solamente le donne, ma anche le minoranze di genere, i gay, le lesbiche e i transgender. Noto una inversione di tendenza, come in Russia ad esempio, per ciò che riguarda il rispetto dei diritti umani. Non si riesce, in qualche modo, a diventare totalmente immuni al germe della discriminazione anche aggressiva, sembra debellato ma ritorna, credo sia necessario fare attenzione oltre che a quello che succede attorno a noi, anche a quello che succede dentro di noi. Nella mia visione, l’arte non è preposta a dare risposte che competono ad altre sfere di competenza, può però esporre e mettere in evidenza realtà dolorose mediate artisticamente, la soluzione al problema si cerca dopo aver preso coscienza della sua esistenza.
Immagino che le opere esposte siano affini nei contenuti, oltre che nella sensibilità, perché hai scelto proprio queste donne artiste?
Il fatto che siano quattro autrici come Lucia Flego, Annalisa Pisoni, Graziella Menozzi, Banafsheh Rahmani è casuale, il mio criterio di scelta è basato sulla qualità e i contenuti della loro produzione. Sarebbe stato bello avere in mostra degli autori che trattano questo tema anche da un’angolatura e una sensibilità diverse, mi piace la pluralità espressiva. La provenienza di queste artiste è eterogenea e anche la loro produzione artistica lo è, quindi l’approccio diversificato a questa tematica ci offre delle possibilità sensibili e percettive più ampie. L’arte in fondo è una produzione culturale, e come tale, riesce a presentare tutto quello che c’è dentro e attorno a noi, sofferenza compresa.
La serata è stata organizzata con il coordinamento dell’Associazione Juliet. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti a sedere. Per ulteriori info 335 264611.