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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“In Noi”: la fotografa Giulia Iacolutti espone a Villa Job di Zuliano

“In Noi”: la fotografa Giulia Iacolutti espone a Villa Job di Zuliano

Inaugura, sabato 19 maggio alle ore 18, “In Noi”, la personale della fotografa udinese Giulia Iacolutti. La mostra è inserita all’interno del progetto “Ampioparcheggio arte attuale”. Gli spazi che ospiteranno l'esposizione saranno quelli di Villa Iob, all’interno della splendida tenuta seicentesca Savorgnan, a Zuliano di Pozzuolo del Friuli. Se “Ampioparcheggio arte attuale” nasce con l'obiettivo di sperimentare l'esistenza di un mercato alternativo per l'arte, mettendo in contatto gli artisti e il loro potenziale pubblico, Giulia Iacolutti - artista emergente perfezionatasi a New York, che ha vinto il primo premio ex aequo come miglior fotografia della 54^ Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia e attualmente impegnata presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano -risponde attraverso i suoi scatti alle aspettative del sentimento. Momenti inaspettati preposti alla seduzione, al turbamento, all'alterazione e alla reciprocità. La ragione smette di dare ordini ed echi eleganti stimolano l'immaginazione e la fantasia, riuscendo a vedere tènere reciproche attenzioni, a preservare  leggerezza e  libertà anche nel pulsare alienante della grande città.

Con due serie di ritratti, Love(in)gNYC e Meravigliami!, scandaglia il microcosmo della coppia e l’impeto della meraviglia. Le piccole foto di Love(in)gNYC sono vere e proprie icone d’amore suburbano che delineano il profilo della società newyorkese. Si tratta di coppie di diversa età e nazionalità, immortalate in un tenero scambio di attenzioni lungo il tragitto della metropolitana. Immerse nella propria intimità, ri-creano un ambiente ovattato e distante dalla grande città che brulica poco sopra di loro, riflettendo sui finestrini opachi una complice e genuina gestualità. Nella serie "Meravigliami!" Giulia relega all’infanzia il privilegio di sapersi stupire ed emozionare davvero, ritraendo volti di bambini che giocano, ridono e spalancano gli occhi. Un volo di colomba suggerisce la leggerezza e la libertà di quest’età che diviene così simbolo di un atteggiamento da proteggere e conservare sempre: la curiosità di chi può dire “m’innamoravo di tutto”, conservando slanci appassionati in un mondo, quello odierno, quasi svuotato di sentimento.

In mostra si potranno ammirare anche le foto delle serie "La Baka", "Ante dies nuptus", "Barbarova Draga" (un’anteprima composta da 9 fotografie ispirate all'esodo istriano) e "Sleeping Indians". Spiega Giulia Iacolutti, in questi giorni a Udine per ultimare l’allestimento, prima del vernissage di sabato: “Nell'ultimo anno sono partita per NYC con una laurea in Economia dell'arte e sono tornata fotografa. Ho iniziato con la scena, essendo il teatro, in particolare la danza, la mia passione più antica. Poi mi sono specializzata in ritrattistica, tanto da ideare il progetto Indian Faces con Alberto Moretti ed esporlo durante il New York Indian film Festival al Tribeca Cinemas e all'Asia Society. Ho lavorato all'inaugurazione della Biennale Arte come ritrattista dei padiglioni Bangladesh, Iraq e Italia, a novembre ho esposto nella Camera di Commercio di Pordenone il progetto "Il sapere Enologico Diffuso", una serie di ritratti di produttori di vino della provincia, contestualizzati sia nel loro territorio artistico-culturale che industriale-produttivo. Ma sono gli scatti de “La Baka” che sento più vicini alla mia ricerca e che mi hanno permesso di arrivare, attraverso il progetto "Ma dici a me?", a Casa Cavazzini dove ho esposto 5 progetti nel 2011.”

A gennaio Giulia Iacolutti ha superato la selezione per entrare all'Accademia del Teatro alla Scala come fotografa di scena e a giugno si diplomerà dopo essere stata seguita da Luciano Romano e Maurizio Buscarino, nomi internazionali della fotografia di scena, e da Roberto Mutti, curatore e critico di Repubblica.

“La Scala è un’esperienza esaltante per un fotografo, continua Giulia, offre grandi possibilità di confronto e crescita, oltre ad essere un mondo a se stante che ti educa all’ambiente formale-teatrale. Recentemente sono stata selezionata per seguire un corso di video arte finalizzato al passaggio dal mezzo fotografico a quello video, per la realizzazione di piccole opere multimediali. Inizierò così a sperimentare e indagare un nuovo mezzo d’espressione, certa che soddisferà le mie esigenze”.

Il prossimo incarico di Giulia è proprio in Regione. Sarà fotografa di scena del Piccolo Festival FVG 2012 ed inaugurerà una mostra collettiva l'8 giugno a Corno di Rosazzo insieme a Federico Rizzi, Agnese Toniutti e Alberto  Moretti, commissionata dalla fondazione Ado Furlan.

Il 29 giugno, conclude Giulia, esporrò una nuova serie intitolata “Ballando con Cecilia”. L’idea è nata dalla collaborazione con Piccolo Festival Fvg, il cui tema di quest’anno è la follia, e dall’incontro con il romanzo dello scrittore triestino Pino Roveredo da cui ho preso ispirazione. Saranno immagini e scatti di una realtà, nata a seguito delle legge Basaglia che nel 1978 ha sancito la chiusura dei manicomi, popolata da uomini e donne davvero speciali. Il lavoro è fatto in collaborazione coi ragazzi della Coop Sociale del Noncello e Duemilauno Agenzia Sociale.

Fabiana Dallavalle

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