Languages meet Sport - Il Festival per le Lingue e Culture Regionali e Minoritarie” apre il 20 ottobre a Udine
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- Categoria: Eventi
- Pubblicato Mercoledì, 17 Ottobre 2012 12:56
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Lo sport è un linguaggio universale, e così può diventare uno strumento prezioso per superare la babele delle lingue e facilitare la comunicazione tra popoli e culture diverse”. Ariella Cuk, esperta di comunicazione interculturale e responsabile di “Languages meet Sport - Festival per le Lingue e Culture Regionali e Minoritarie”, ha presentato in questo modo il progetto internazionale che si terrà venerdì 19 e sabato 20 ottobre a Udine, un progetto che ha avuto il sostegno del Programma LLP della Commissione europea e il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune e della Provincia di Udine e la collaborazione dell’ARLeF. L’incontro tra lo sport e la cultura attraverso le lingue è tanto raro quanto prezioso, ed è significativo che avvenga ad Udine, e in una regione come il Friuli Venezia Giulia, caratterizzata dalla sua molteplicità linguistica e da una diffusa e capillare pratica sportiva.
La lingua è lo strumento fondamentale della comunicazione tra gli esseri umani, ma la sua molteplicità, se da una parte riflette la complessità storica, culturale e territoriale, può essere anche un ostacolo: l’Unione Europea, che ha avviato un processo di unificazione senza precedenti nella storia, ha accettato la sfida di tenere insieme e al tempo stesso rispettare la diversità linguistica e culturale, sia nazionale che locale.
Da questa sfida nasce il progetto “Languages meet Sport”, che vuole far parlare tanti sport in tante lingue diverse per dimostrare, soprattutto ai più giovani, che la diversità linguistica e culturale è uno dei valori fondanti della comune cittadinanza europea. La terza edizione del progetto, sarà particolarmente incentrata sull’incontro, il confronto e la conoscenza delle lingue regionali e minoritarie attraverso lo sport.
Il festival si terrà al Centro Culturale delle Grazie, di via Pracchiuso, tra venerdì 19 e sabato 20 ottobre, ed ospiterà grandi società di calcio legate al proprio territorio, come l'Udinese e l'Arsenal, assieme ai ciclisti baschi della Fundacion Euskadi, a chi pratica il volo libero in Sudtirol, oltre alle discipline sportive di frisoni, irlandesi, gallesi, e sloveni. Il festival - organizzato da Leader Comunicare Interculture con la collaborazione dell’ARLeF- presenterà i più interessanti progetti europei che favoriscono il dialogo tra lingue e culture attraverso lo sport, e porterà testimonianze ed esempi di “buone pratiche” che promuovono la diversità linguistica e contribuiscono alla comprensione reciproca delle diverse culture e comunità. Il Festival vuole offrire, a tutti coloro che sono interessati alla promozione della lingua e la cultura del territorio, l’opportunità di presentare i propri progetti, confrontarsi con gli altri e sviluppare un network europeo nell’ambito delle Lingue Minoritarie. Aperto alle scuole, università, club sportivi e associazioni culturali, oltre che a tutto il pubblico interessato, la manifestazione prevede la partecipazione di oltre cinquecento studenti delle scuole superiori di Udine che hanno già dato la loro adesione per partecipare ai lavori plenari e ai workshop. Il programma, infatti, è strutturato in sessioni plenarie, presentazioni e laboratori, ma ospiterà anche quattro workshops dove i partecipati potranno sperimentare l’intreccio di lingue, movimento e sport nella kermesse ispirata alla Haka Dance Maori, conoscere lo spirito multilingue della Arsenal Song –canzone multilingue realizzata dall’Arsenal Double Club in occasione dei Giochi Olimpici– e incontrare la sperimentazione rap in inglese e friulano.
Il festival sarà aperto ufficialmente venerdì 19 ottobre alle 9.00 dai saluti delle autorità, per entrare subito nel vivo con la sezione “Le lingue e il calcio”, a cui prenderanno parte il Presidente dell’Udinese Calcio Franco Soldati, che parlerà dell’Udinese come squadra europea che “parla” la cultura del territorio. L’Udinese Calcio, infatti, è la prima squadra in Italia, che gioca ai vertici del campionato nazionale ed europeo, che valorizza in modo avanzato e consapevole il suo rapporto vitale con il territorio. Dal 2009 ha realizzato un sito internet che, oltre all’italiano, inglese e spagnolo, è scritto in friulano, grazie alla collaborazione con l’Arlef. Questa soluzione ha permesso di rinsaldare anche il legame di affetto e di vicinanza, attraverso la collaborazione con i Fogolârs furlans, con i tanti friulani lontani nel mondo.
Seguirà Martha Stoker, vice presidente dell’Unione federale delle nazionalità europee, nonché Assessore alla Regione Autonoma di Trentino-Südtirol/Alto-Adige, che racconterà l’esperienza di Europeada, Torneo di calcio delle Lingue Minoritarie Europee, e Samir Singh dell’Arsenal Double Club, che rappresenta un vero e proprio modello per imparare le lingue con il calcio.
Nella sezione “Diversità linguistica e Sport”, l’allenatore della Leonorso Rugby Udine Michael Dwyer e l’assessore Elio De Anna racconteranno lo spirito di questo sport attraverso la Haka dance Maori, e seguirà l’attesissima testimonianza dei rappresentanti della fondazione ciclistica Euskadi, una squadra composta esclusivamente di corridori baschi, che partecipano a grandi corse come Tour de France e Vuelta spagnola.
La Euskaltel-Euskadi, nome ufficiale "Fundación Ciclista Euskadi-Euskadiko Txirrindularitza Iraskundea", è una delle più forti squadre di ciclismo in Europa, ma è anche unica la mondo: disputa da protagonista la Vuelta spagnola e il Tour de France, ma per i ciclisti baschi non si tratta solo di gare sportive, quanto –e forse soprattutto- di una orgogliosa affermazione della propria identità. L’esperienza che la Euskaltel-Euskadi racconterà al meeting internazionale di Udine è davvero speciale: composta esclusivamente da ciclisti baschi, ha iniziato a pedalare tra Spagna e Francia, per affermare la propria storia, la propria autonomia e anche la propria lingua, ed è riuscita ad affermarsi a livello mondiale. La lingua basca (euskada) è parlata all’estremo ovest dei Pirenei, è antica e misteriosa, differente da tutte le altre lingue di origine indoeuropee. Anche per questo è diventata –forse inaspettatamente- uno strumento prezioso per comunicare all’interno della squadra, la strategia dei propri atleti, senza che tutte le altre squadre possano capire.
Accanto a questa esperienza, si distingue per la sua eccezionalità, e anche per la notorietà mondiale, quella della“HAKA” la danza Māori resa celebra in tutto il mondo dai mitici “All Blacks”, la squadra di rugby della Nuova Zelanda.Gli occhi dilatati e roteanti, la “linguaccia” mostrata agli avversari, smorfie, e poi braccia e gambe battute in modo sincronico: nonostante le apparenze, la Haka non è, o meglio, non è solo una danza di guerra. La Haka è, a suo modo, una lingua che comunica in modo articolato sentimenti e passioni, sfida ed accoglienza. Gli stili della Haka possono essere anche molto diversi, a seconda delle varie tribù, come avviene con le variazioni di una lingua nei diversi territori: la versione cantata e danzata con tutto il corpo dagli All Blacks è chiamata “Ka Mate”, che in lingua Māori si può tradurre in “E’ la morte”, alla quale il gruppo risponde “Ka orà Ka orà”, cioè “E’ la vita è la vita”.
La giornata di sabato 20 ottobre sarà aperta da “Il caso della Lingua Friulana - Strumenti e azioni per la socializzazione dell'identità” raccontato da William Cisilino, Direttore di ARLeF (Agenzia Regionale per la Lingua Friulana), seguito dagli interventi di Martin Maver, ZSŠDI Unione delle Associazioni Sportive Slovene, che parlerà di “Correre, saltare, lanciare: da noi si fa anche in sloveno”, di Meirion Prys Jones del Network per Promuovere la Diversità Linguistica e Peter Birch della Commissione Europea che parlerà del programma Life Long Learning, a sostegno delle lingue regionali e minoritarie. Dopo tanti progetti provenienti da tutta Europa, i partecipanti saranno coinvolti direttamente in laboratori e workshop dove potranno sperimentare in prima persona l’incontro tra lingue e sport, ma anche danza, canto e movimento.
La serata conclusiva del meeting sarà dedicata ad una visita guidata a Cividale del Friuli per consentire agli ospiti internazionali del meeting di scoprire il fascino della città ducale, cuore dei colli orientali del Friuli.