A Liberarti “War” per riflettere su come la guerra è diventata una questione d’immagine
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Giovedì, 16 Ottobre 2014 21:23
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Trieste – S’inaugura sabato 18 alle ore 20 all’ Emporio dell’arte Liberarti di Trieste, la mostra “War”. Ricorrono cento anni dall'inizio della Prima Guerra Mondiale. Liberarti, seguendo la propria linea di ricerca nell'arte contemporanea, intesa come arte nell'attualità, coglie l'occasione per indagare cosa sia la guerra oggi, ma anche per fare una “critica della violenza” che ci circonda.
La curatrice della mostra María Sánchez Puyade sottolinea come “dopo La Grande Guerra (come se le altre fossero state o dovessero rimanere piccole), il rapporto tra cittadino e Stato è sistematicamente cambiato. Con il riassetto geo-politico dell'Europa - e la successiva nascita del fascismo, del nazismo e dello stalinismo - “la nuda vita diventa il nuovo soggetto del potere sovrano e della democrazia moderna. La politica si trasforma in Biopolitica.
Da quel momento, si moltiplicano le dichiarazioni dei diritti e diventa necessario dare un valore alla vita, dire quale sia “degna di essere vissuta” e quale no. Entra in crisi il concetto di stato-nazione e aumenta il numero di rifugiati. Proliferano le organizzazioni internazionali e cresce la necessità di legiferare su tutto ciò che riguarda “la nuda vita”: lavoro, eutanasia, maternità, migrazione.
Subito dopo, un'altra guerra, ancora più mostruosa e più meccanica, ridimensiona quella Grande al semplice ruolo di Prima, e ciononostante da allora l'umanità non ha conosciuto un solo giorno di pace.”
Artisti presenti: Marco Bevilacqua (scultura, Trieste), Vincenzo Floramo (fotografia, Trieste, residente in Tailandia), Paola Gariboldi (scultura, Milano, residente a Novate Mezzola), Elisabetta Porro (installazione, Trieste), Banafsheh Rahmani (pittura, Iran, residente a Trieste), María Sánchez Puyade (art intervention e video, Argentina, residente a Trieste).
Emporio dell'arte Liberarti www.emporioliberarti.itP.zza Barbacan 1/a- Trieste