Muore a Udine l’industriale friulano Andrea Pittini, fondatore delle Ferriere Nord
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Venerdì, 14 Ottobre 2016 18:44
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Andrea Pittini, uno degli industriali friulani più rappresentativi, è morto all'ospedale di Udine. Avrebbe compiuto 86 anni tra pochi giorni. Uomo fattosi da solo, come ha sempre sottolineato, Pittini lascia la moglie, Annamaria e i figli Marina e Federico.
Pittini aveva cominciato a lavorare molto presto, quando era ancora minorenne negli anni immediatamente dopo la Seconda Guerra mondiale.
Iniziò recuperando i rottami ferrosi conseguenza dei bombardamenti e da lì riuscì a fondare una grande azienda. Il terremoto del 1976 causò danni enormi alla sua industria ma riuscì a riprendersi e ad espandere ancor di più la sua attività. Il suo nome è legato alle Ferriere Nord di Rivoli di Osoppo, gruppo siderurgico che occupa un migliaio di lavoratori, composto da più di dieci stabilimenti.
"Viene a mancare oggi uno dei grandissimi industriali della nostra regione, un vero pioniere, che ha saputo interpretare al meglio le politiche industriali dal Dopoguerra a oggi, con una tempra che non ha mai lasciato spazio allo sconforto, alla rinuncia: dopo la dura prova del terremoto, con una fabbrica rasa al suolo, sette operai morti e molti feriti, il giorno dopo era in azienda a ricostruire tutto più grande, più forte di prima".
Il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello esprime così il profondo cordoglio per la morte di Andrea Pittini, già leader degli industriali friulani, presidente dell'Associazione degli industriali siderurgici italiani e membro del comitato consultivo della Ceca, fondatore di una compagnia multinazionale in cui spicca Ferriere Nord, la prima società del gruppo con quartier generale a Rivoli di Osoppo e da anni ai vertici della siderurgia italiana.
Bolzonello ricorda come "a soli sedici anni, tra le macerie della Seconda Guerra mondiale, seppe inventarsi un mestiere e a metà anni Cinquanta insediò in un prato vicino a Osoppo il primo nucleo di quella che è oggi una tra le più importanti zone industriali della regione, in grado di dare occupazione a centinaia di lavoratori".
"La Regione e la comunità del Friuli Venezia Giulia perdono un protagonista della rinascita, un capitano d'industria che ha dato a questo territorio lustro, occupazione, esempio", conclude Bolzonello.