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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Frode fiscale di due milioni di euro scoperta dalle Fiamme Gialle di Udine

Frode fiscale di due milioni di euro scoperta dalle Fiamme Gialle di Udine

Udine - La Guardia di Finanza di Udine ha accertato martedì 1 ottobre un'evasione fiscale escogitata da un imprenditore che, tramite due aziende a lui riconducibili, ha utilizzato nelle dichiarazioni, allo scopo di evadere le imposte, elementi passivi fittizi avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti.

L'indagine è nata da una verifica fiscale condotta in Puglia e poi proseguita in Friuli Venezia Giulia, con investigazioni di Polizia Giudiziaria delegate dalla Procura della Repubblica di Udine al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza.

Le verifiche hanno permesso di individuare un articolato “giro” di indebite compensazioni di crediti IVA ed emissioni di fatture false, per il periodo 2006 -  2009, per circa due milioni di euro.

In dettaglio, le due società indagate svolgevano attività nel settore edile in cui è notoria la necessità di avere numeroso personale dipendente con relativa sussistenza di diversi oneri di carattere contributivo e previdenziale che non venivano però assolti in quanto le pendenze  venivano indebitamente “compensate” con crediti IVA fittizi in quanto originati da prestazioni mai eseguite, “documentate” da fatture relative ad inesistenti lavori effettuati in cantieri ubicati nelle provincie di Udine, Gorizia, Pordenone, Trieste, Venezia, Trento, Bolzano, Reggio Emilia, Milano e Padova.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle udinesi anche tramite perquisizioni ed escussioni testimoniali, hanno accertato la sostanziale nullità delle prestazioni, rese solo sulla carta, presso i cantieri, rilevando in particolare che non esisteva la corrispondente documentazione presso l’impresa emittente o interessata.

Non è stato infatti rivenuto alcun atto in ordine all’operazione eseguita (contratto, bolle d’accompagnamento, stati avanzamento lavori) ed era stato annotato il pagamento della fattura in contanti, privo di ogni forma di tracciabilità.

Nel corso delle indagini è stato anche accertato il ruolo chiave di un commercialista con studio avente sede in provincia di Bari nella gestione del flusso di “fatture fittizie”. Il professionista è indagato pure dall’Autorità Giudiziaria competente per territorio.

Al termine delle indagini, su richiesta della Procura della Repubblica di Udine, il Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo ha emesso un provvedimento di sequestro di valori e beni nei confronti dell’imprenditore, che è indagato per il reato di utilizzo/emissione di fatture per operazioni inesistenti, per il quale è prevista una pena di reclusione fino a 6 anni.

Al provvedimento è stata data esecuzione da parte del Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, che ha finora messo sotto sequestro un valore complessivo di 210.000 euro, tra abitazione, negozi siti nel comune di Tricesimo e liquidità su conti correnti bancari.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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