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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Maxi truffa scoperta a Udine: finti imprenditori hanno ottenuto 360mila euro di fondi pubblici

Maxi truffa scoperta a Udine: finti imprenditori hanno ottenuto finanziamenti per 360mila euro

Udine - La Guardia di Finanza di Udine, su delega della Procura della Repubblica, ha scoperto una truffa da 360mila euro, ideata da sei sedicenti imprenditori, ai danni della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia e della Camera di Commercio di Udine. Lo comunicano le Fiamme Gialle in una nota.

Il Nucleo di Polizia Tributaria Udinese ha ricostruito il meccanismo con cui i truffatori venivano in possesso di somme di danaro pubblico: questi richiedevano sistematicamente finanziamenti e sovvenzioni per attività imprenditoriali (erogati dagli enti pubblici) connessi a progetti innovativi di carattere informatico.

I costi e gli oneri per i quali richiedevano i finanziamenti venivano poi "gonfiati", utilizzando documentazione fittizia o di comodo (tra i quali anche preventivi di alcuni docenti universitari, ignari della truffa) facendosi quindi approvare dagli enti erogatori degli “anticipi” sui progetti, che venivano poi radicalmente modificati malgrado l’ente pubblico avesse già erogato parte dei finanziamenti.

Una volta ottenuti i soldi, li usavano a fini personali (ad esempio, il pagamento di mutui privati).

Alcuni "progetti" dei falsi imprenditori utilizzavano denaro pubblico destinato alla creazione di innovativi “software informatici”. Già in sede di perquisizioni effettuate nel corso del 2012 erano balzate agli occhi degli investigatori delle Fiamme Gialle le scarse o quasi nulle competenze informatiche degli indagati, confermate successivamente dalle perizie tecniche disposte sui programmi finanziati.

Ad esempio, l’oggetto di una fattura di spesa di 50.000 mila euro rimborsata dalla Regione era costituito da un CD ROM che, sequestrato, è risultato contenere un programma freeware, liberamente scaricabile dalla rete internet.

Anche gli accertamenti bancari hanno confermato l’assoluta falsità delle cessioni di beni e prestazioni che gli indagati formalizzavano solo sulla carta, in quanto il correspettivo pagato all’impresa compiacente veniva immediatamente restituito attraverso l’esecuzione di bonifici di pari importo nell’arco di una manciata di minuti o ancor più semplicemente compensato contabilmente con controprestazioni di servizi, in realtà anch’essi inesistenti.

Nei casi più eclatanti a fronte di contributi ricevuti per 180.000 euro con spese rendicontate alla Regione per 600.000 euro, dagli accertamenti sono emersi costi realmente documentati relativi a solo 5.000 euro di bollette telefoniche.

Le indagini, durate circa un anno, hanno consentito non solo di scoprire gli illeciti già commessi, pari a 360 mila euro, ma anche di bloccare l’erogazione di ulteriori 280 mila euro richiesti agli stessi enti pubblici, che dovevano anche attingere a risorse della Comunità Europea.

A tre dei soggetti indagati, in aggiunta alla fattispecie di truffa l’Autorità Giudiziaria ha contestato anche il reato di associazione a delinquere stante il contesto di sistematicità, anche temporale, delle condotte criminose individuate.

Nei confronti dei predetti il Giudice per le Indagini Preliminari di Udine ha emesso tre provvedimenti interdittivi ex art. 290 c.p.p. attinenti al divieto di condurre attività di impresa; di contrattare con la pubblica amministrazione; di richiedere ed ottenere agevolazioni, finanziamenti, contributi e sussidi nonché di fatturare a terzi che richiedano agevolazioni e finanziamenti pubblici.

La medesima Autorità Giudiziaria ha altresì emesso un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca per equivalente di 347 mila euro, nei confronti di beni di proprietà degli indagati, già eseguito dalla Guardia di Finanza di Udine.

L'operazione s'inserisce nel quadro delle azioni condotte dalla Guardia di Finanza per la tutela della spesa pubblica, missione di fondamentale importanza per evitare che preziose risorse dello Stato finiscano nella tasche di imprenditori disonesti, che violano la leale concorrenza a danno delle altre aziende operanti nel mercato.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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