Trieste, cede soffitto in una scuola. Tragedia evitata: i ragazzi non erano in classe
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Venerdì, 18 Maggio 2012 18:55
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TRIESTE - Mentre in questi giorni la parola austerità domina il dibattito pubblico, gli edifici scolastici vanno in rovina: succede in una scuola superiore di Trieste, sita nella parte più antica della città.
Nella sede centrale di via Madonna del mare, presso l' Istituto "Giosuè Carducci - Dante Alighieri", nella classe III^ del secondo piano, durante la seconda ora di lezione nella giornata del 16 maggio, a causa anche delle violente precipitazioni, inizia a piovere dentro la classe. Ecco i collaboratori scolastici cercare di rincorrere la pioggia all'interno della scuola, ecco che la tensione inizia a dilagare.
Alla Terza ora, proprio nel momento in cui i ragazzi lasciano la classe per lo sciopero "No Invalsi" indetto dai Cobas, effettuato da una docente, una parte del soffitto inizia a cedere.
I Cobas scuola, tramite la prof.ssa Daniela Antoni, denunciano che " la situazione in merito alla sicurezza delle scuole è grave, è a rischio la sicurezza dei docenti e studenti, lo sciopero mai come nella giornata del 16 maggio è stato utile, perché ha permesso di salvare letteralmente l'integrità fisica dei ragazzi".
Infatti, da quello che si è appreso, sono successivamente intervenuti i vigili del fuoco.
Quella della sicurezza degli edifici scolastici, è una questione calda e molto sentita nella Città di Trieste. Lo scorso autunno #Occupy Trieste nasceva proprio come movimento di denuncia dell'insicurezza esistente nelle scuole.
L'edificio che ospita la scuola di via Madonna del mare è da tempo circondato da ponteggi, ponteggi che non sono mai stati smontati, dopo i lavori effettuati nell'edificio considerato. Forse perché qualcuno aveva previsto che probabilmente sarebbero tornati utili, ed infatti così è.
Si taglia e si ritaglia per cercare di rientrare anche entro i parametri dettati dal Fiscal Compact, nonostante tale accordo non sia stato ratificato né dall'Italia, né dai 12 Paesi che dovrebbero essere coinvolti dal trattato perché questo possa essere effettivamente operativo.
Eppure il pareggio di bilancio è stato costituzionalizzato, anticipando e bruciando sul campo anche paesi come la Germania, che dettano le condizioni senza che queste però maturino per esempio nella stessa Germania. Tra le varie proposte come informalmente emerse vi sarebbe quella per esempio di incrementare il rapporto tra docenti e studenti per classe, derogando ancora una volta alla normativa esistente in tema di sicurezza degli edifici scolastici e sul lavoro, ma derogando specialmente ad ogni sano e buon principio che dovrebbe governare il timone di questa barca, chiamata Italia, che naviga in acque tempestose.
Si deve attendere il morto per avere le scuole sicure? Per avere una sicurezza degna di tal nome?
(il testo è tratto da OrizzonteScuola.it, Marco Barone)