Mega truffa a Trieste: licenziavano e riassumevano autisti per intascare le agevolazioni fiscali
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- Categoria: Trieste
- Pubblicato Sabato, 18 Maggio 2013 12:59
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La Guardia di Finanza del capoluogo ha scoperto una frode ai danni dell'istituto di previdenza Inps di circa tre milioni di euro, per indebiti sgravi contributivi. Gli accertamenti sono durati oltre un anno e sono stati coordinati dal sostituto procuratore Lucia Baldovin, in seguito a una verifica fiscale condotta nei confronti di una primaria società di trasporti con un elevato volume d'affari.
Lo comunica una nota del Comando della Guardia di Finanza di Trieste il 18 maggio.
Le Fiamme gialle hanno scoperto che per truffare l'ente previdenziale era stata creata una rete di varie società, di cui una con unità operative in Umbria, Campania, Veneto, Toscana, Lombardia e Liguria, apparentemente estraneee all'impresa controllata, e che invece venivano impiegate per assumere ben 230 autisti di autoarticolati, in precedenza licenziati dalla ditta ideatrice della truffa.
Il giro di licenziamenti e riassunzioni era stato organizzato unicamente per poter usufruire delle agevolazioni contributive previste per le imprese che assumono disoccupati con contratto di lavoro a termine (di durata non superiore a 12 mesi, con possibilità di estensione per un altro anno in caso di assunzione a tempo indeterminato) ottenendo illecitamente tre milioni di euro in sgravi contributivi.
Le aziende scoperte dalla Guardia di Finanza avevano quale unico cliente il gruppo societario, a cui avevano messo a disposizione gli autisti mediante un contratto di "affiliazione e appalto di servizi", facendo loro svolgere le medesime mansioni nelle stesse sedi di lavoro.
Per circa due anni erano stati percepiti sgravi per circa tre milioni di euro. I tre soggetti individuati come responsabili dell'azienda sono stati denunciati per somministrazione fraudolenta di manodopera e truffa aggravata nei confronti dell'Inps.
È stata inoltre constatata la deduzione di costi illeciti per alcuni milioni di euro, attualmente al vaglio degli uffici finanziari.