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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Su Ferriera e Lucchini si muovono enti locali, Governo e sindacati

Su Ferriera e Lucchini si muovono enti locali, Governo e sindacati

Trieste - La Regione Friuli Venezia Giulia e le istituzioni locali di Trieste, in accordo con le parti sociali e le associazioni degli imprenditori, prendono in mano il destino futuro dell'area della Ferriera di Servola puntando ad accelerare e governare il percorso di riconversione. In tempi stretti sarà delineato un piano d'azione che consentirà di avviare un confronto con il Governo e l'Unione europea da un lato, con la proprietà dall'altro e costituirà la base per la stesura di un Accordo di programma tra le parti.

Sono queste le decisioni assunte il 22 ottobre in occasione della riunione del tavolo sulla Ferriera, convocato a Trieste dall'assessore regionale alla Programmazione e all'Ambiente, Sandra Savino, e alla quale erano presenti il sindaco Roberto Cosolini, gli assessori provinciali Vittorio Zollia e Adele Pino, i rappresentanti dei lavoratori e di Confindustria. Il testo dell'Accordo di programma, che terrà conto di un documento presentato da Cgil, Cisl e Uil, sarà messo a punto nei prossimi giorni e discusso nella prossima riunione del tavolo, già convocata per il 9 novembre.

L'assessore Sandra Savino ha delineato i punti qualificanti dell'azione delle istituzioni. Prima di tutto non subire i tempi della proprietà (che sta ormai navigando a vista), ma negoziare tempi e modi del disimpegno del gruppo Lucchini-Severstal, in modo da sincronizzarlo con la riconversione dell'area. Al centro dell'Accordo di programma ci dovrà essere una visione condivisa sul futuro e soprattutto gli strumenti per valorizzare l'attrattività dell'area, accompagnando il processo con un piano sociale che vada al di là della semplice emergenza.

Il Piano d'azione, ha sottolineato l'assessore, dovrà costituire il punto di partenza per rilanciare il confronto con il Governo, già avviato nei giorni scorsi a Roma con esiti incoraggianti. Come ha riferito l'assessore, vi è stata la disponibilità ad accogliere la richiesta di "crisi industriale complessa" avanzata dalla Regione per tutta la filiera e l'indotto della siderurgia a Trieste, mentre sono state approfondite le questioni delle bonifiche.

L'assessore ha ribadito la necessità di proseguire nel tentativo di impegnare il Governo ad avviare un Tavolo nazionale per la siderurgia che si collochi nel contesto europeo, nel quadro delle decisioni e degli strumenti che l'Unione europea sta elaborando in questi mesi per far fronte a una crisi determinata da problemi di sovracapacità produttiva. Su questo aspetto qualificante la Regione e le istituzioni locali intendono incalzare il Governo.

L'appuntamento ora è per giovedì 25 ottobre a Roma, quando sul caso Lucchini si discuterà tra Governo, istituzioni locali e  parti sociali. Per giovedì 25 ottobre è stata inoltre indetta anche una nuova manifestazione da parte dei lavoratori a Piombino.

Nel vertice precedente sono state discusse due ipotesi dai ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera e dell’Ambiente Corrado Clini: la prima è quella di aprire un concordato sulla base della legge fallimentare, gestito direttamente dal management dell’azienda; la seconda è quella di portare l’azienda in amministrazione controllata sotto la guida di un commissario di governo che la traghetti in un ulteriore periodo di stasi alla ricerca di un possibile acquirente.

Tuttavia al momento nulla di quanto emerso dall’incontro sembra tranquillizzare le parti sociali, che restano in stato di agitazione.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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