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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Arbitri e società insieme per conoscersi e sfatare falsi miti

Arbitri e società insieme per conoscersi e sfatare falsi miti

Udine - Incontrarsi fuori dal campo, per conoscersi e abbattere i pregiudizi: questo era l'obiettivo alla base dell'incontro di lunedì 30 novembre, alle 19.30 presso l'Auditorium dello Stadio Friuli, tra gli arbitri udinesi di Juniores e Seconda Categoria e le squadre del territorio che militano in questi campionati.

L'idea, ispirata agli eventi analoghi che vedono coinvolti ogni anno i direttori di gara e le società di Serie A, è stata fortemente voluta dalla Sezione "G. Nais" insieme alla delegazione provinciale di Udine della LND, che ha vi preso parte con due suoi rappresentati. Non tutte le squadre invitate si sono presentate, ma nonostante ciò la maggior parte ha accettato l'invito.

Dopo i saluti di diritto da pare della delegazione udinese, la parola è passata subito al Presidente Zannier, che ha fatto gli onori di casa raccontando cos'è l'AIA: 35.000 tesserati in tutta Italia, ma soprattutto i 180 arbitri effettivi legati alla "Gino Nais" che ogni sabato e domenica scendono in campo in regione.

Spiegare come funziona il percorso dei fischietti è stato al centro del suo discorso, partendo dalla giovanissima età di tanti che iniziano questo percorso fino ad arrivare alle varie vette: CRA, CAI e via dicendo. Prima, però, c'è il settore giovanile, gli juniores e la Seconda Categoria, vere palestre per far maturare questi sportivi.

E non è certamente una cosa facile relazionarsi con qualcuno quando si arriva al campo per la partita designata, oltrettutto se hai 20 anni o giù di lì: proprio il tema della comunicazione tra arbitro, giocatori e dirigenti è stato uno dei temi "caldi" della serata, con diversi rappresentanti delle società (erano presenti allenatori, capitani e dirigenti) che ponevano proprio la reticenza di alcuni direttori come problema che feva sorgere liti.

In circa due ore tanti hanno interrogato Zannier su come funzioni l'AIA, la Sezione udinese e sui frutti che ha ottenuto negli anni (domanda che si risponde da sola vedendo chi ha diretto l'ultima finale dei Mondiali), con il Presidente sempre pronto a risponde e controbattere.

C'è chi è rimasto ancorato alle sue posizioni come prima dell'incontro, ma è normale e lecito: l'importante è conoscersi. Un valido motivo per continuare con incontri di questo tipo, per diffondere sempre più la cultura del rispetto, materia prima di cui oggi il calcio è in deficit.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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