Vito d'Asio: querele per il parroco e il medico dopo l'annullamento dello stalking
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- Categoria: Pordenone
- Pubblicato Venerdì, 04 Settembre 2015 16:25
- Scritto da Tiziana Melloni
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Pordenone - Si protrae ormai da più di un anno una spiacevole vicenda che in Val d'Arzino vede coinvolti una ricercatrice scientifica ed il parroco locale.
La dr. Eleonora Crupi, di Trieste, residente in Austria, geologa, ha svolto la sua tesi di laurea sull'area del monte Pala, che si trova presso Clauzetto e Vito d'Asio (Pn); in seguito ha svolto ulteriori ricerche scientifiche nella zona. Affinché le fosse permesso seguire al meglio i suoi studi, la madre della dottoressa, unica parente al mondo, ha pensato di affittare un alloggio ad Anduins (Pn).
Nel corso delle sue visite nella Valle, la professionista ha avuto modo nel tempo di conoscere i residenti, tra cui il parroco, don Italico José Gerometta.
Cattolica fervente, ha beneficiato in vari modi le parrocchie ed ha pensato di mettere a disposizione delle comunità parrocchiali la sua esperienza informatica.
Nel 2012 ha acquistato il dominio http://www.parrocchievaldarzino.it/, che in seguito è cambiato in http://www.valcosavaldarzino.it/ , in cui ha inserito notizie turistiche, culturali ed ambientali sulla Valle ed informazioni di carattere religioso, foto e video di processioni e celebrazioni. Sul sito veniva anche pubblicato il bollettino parrocchiale, del quale la dr. Crupi correggeva anche le bozze: fin qui, una fruttuosa compresenza di laici e religiosi, come avviene praticamente in tutte le parrocchie del mondo.
Questa costruttiva collaborazione si è incrinata quando, sul “libro degli ospiti” del sito web, nel febbraio 2014, mentre la geologa si trovava in Austria, è stata “postata” da parte di anonimi una frase ingiuriosa nei confronti della Chiesa e della stessa webmaster. In particolare si faceva riferimento, con parole volgari, alla provenienza geografica (Trieste) della curatrice del sito.
Il parroco, nelle mail intercorse con la geologa a seguito del commento, dopo aver deprecato l'accaduto ed affermato che la gravità del fatto meritasse provvedimenti, trascorsi alcuni giorni e senza ulteriori spiegazioni, imponeva invece alla dr. Crupi di chiudere le pagine web. Alle richieste di fornire argomentazioni al riguardo, il sacerdote non solo ha interrotto i contatti, ma ha anche stigmatizzato pubblicamente la curatrice del sito.
La situazione è precipitata quando, ad aprile 2014, la dr. Eleonora Crupi è tornata in val d'Arzino. Alla professionista sono iniziate ad arrivare lettere anonime, con insulti e minacce, in seguito alle quali ha sporto denuncia contro ignoti. Sulla stampa locale, il 30 maggio 2014, è uscito un articolo sui fatti. Lo stesso giorno don Italico Gerometta ha presentato alla Questura di Pordenone una richiesta di ammonimento ai sensi dell'art. 8 del decreto legge n. 11 del 23 febbraio 2009 (stalking), basando la sua richiesta sulle mail di richiesta spiegazioni, sul rifiuto della dr. Crupi di trasferire la titolarità del proprio dominio web alla parrocchia e sul fatto che lei continuava, come aveva sempre fatto anche in precedenza, a dare attraverso il web larga diffusione al foglietto settimanale parrocchiale.
Immediatamente dopo il ritorno della geologa dall’Austria, il 15 novembre - giorno del suo compleanno - sono sopraggiunti i Carabinieri in casa, che le consegnavano la notifica dell’ammonimento amministrativo della Questura di Pordenone per stalking nei confronti del sacerdote. Questo nonostante il provvedimento, che avrebbe dovuto essere orale, fosse stato decretato già il 25 settembre e il tutto senza che l’avvocato della dr. Crupi fosse messo al corrente della necessità della presenza della professionista, che vive all’estero, per la notifica.
Consapevole dell'infondatezza delle accuse, la webmaster, assistita dall'avvocato Monica Del Negro di Gemona, ha fatto ricorso al TAR (Tribunale amministrativo regionale) avverso il provvedimento. Questo, con sentenza breve, il 27 marzo 2015, le ha dato piena ragione, condannando la Questura a pagare tutte le spese.
Nei giorni seguenti il sacerdote postava sui social network commenti calunniosi e diffamatori nei confronti della geologa, che è stata costretta, per questi e non solo, a sporgere querela.
Dopo la sentenza del TAR, inoltre, il legale della dr. Crupi ha preso visione dei documenti depositati da don Gerometta, che al momento della stesura del ricorso le erano stati negati: tra questi era presente anche un certificato medico del 3 giugno 2014 redatto dal dott. Domenico Brovedani, medico di base a Clauzetto e Vito d’Asio, che, in concorso con don Italico Gerometta, incorreva nei reati di cui all’articolo 110 e 481 c.p. e per i quali è stata presentata dalla dr. Crupi, assistita dall’avv. Alessandro Magaraci di Pordenone, querela nei confronti del medico e del sacerdote per concorso in falso e falso ideologico.