Marchiori, a proposito di spending review
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- Categoria: Pordenone
- Pubblicato Venerdì, 13 Luglio 2012 16:53
- Scritto da Maurizio Pertegato
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PORDENONE - Gli inglesismi affievoliscono il senso intrinseco del termine Italiano "taglio della spesa” ma non possono e non devono ridurne gli effetti. Parole e musica di Alberto Marchiori, presidente di Confcommercio Imprese per l'Italia Pordenone, secondo cui "I tagli alla spesa Pubblica vanno effettuati seriamente e debbono necessariamente tenere conto delle singole realtà territoriali, della loro capacità di spesa e della recente introduzione del federalismo fiscale. Pertanto vanno premiate quelle amministrazioni che hanno adottato principi amministrativi e politici virtuosi".
"Diversamente i tagli andranno solamente a colpire in modo trasversale e miope i capitoli di bilancio ed i settori senza la fissazione di veri e propri obiettivi: ciò scontenterebbe tutti come in passato ha fatto il Ministro Tremonti.La manovra predisposta dal Governo Monti, potrebbe, a nostro modo di vedere, essere ancora più mirata ed incisiva, toccando anche tutto il sistema delle Multiutiliy e delle società o Enti inutili che contribuiscono al mantenimento dei vari trombati della politica a spese dei cittadini.Il Governo Monti dovrebbe razionalizzare e ordinare gli incentivi al risparmio energetico.
I vari interventi economici sul risparmio energetico stanno oggi degenerando in un effetto paradosso che arriva, nelle forme più estreme, a finanziare le varie eco-mafie e i grossi gruppi di potere del settore. Tutto ciò ha contribuito all’aumento delle tariffe di energia e gas per le famiglie e le imprese, nonostante l'aumento dell’offerta energetica e quindi di concorrenza: un fenomeno, questo, tutto italiano.
Il dibattito in questi giorni è diventato molto acceso e c’è chi addirittura parla di “macelleria sociale”, facendo poi marcia indietro conscio di avere esagerato; allo stesso modo ha esagerato il Premier attribuendo all’attuale presidente di Confindustria la responsabilità dell'aumento dello spreed a seguito di tali dichiarazioni.
Se le motivazioni dell’aumento dello spreed si basassero sulle dichiarazioni dei politici il Premier avrebbe dovuto dare le dimissioni più volte nonostante i virtuosi interventi mirati a livello nazionale ed europeo. Il Paese e le imprese si attendono immediatamente una riduzione della pressione fiscale, del gettito INPS (una voce estremamente pesante) dell'lrap, delle addizionali Irpef, della pesantissima IMU e di quella tassa occulta che si chiama burocrazia. Sull’abolizione delle Provincie è necessario operare attraverso una riforma decisa e unica dell’apparato amministrativo che elimini realmente gli sprechi e anche in questo caso non ci siano azioni di mera facciata.
Infatti se si ritiene che l’Ente intermedio sia superato è auspicabile l’abolizione di tutte le Provincie e non solo di alcune; ciò porterebbe solo alla creazione di tensioni sul territorio e non di una drastica diminuzione dei costi della burocrazia. L'Epidemia in atto e la conseguente, pesante e costante moria giornaliera di aziende rischia di portare il nostro Paese nel più profondo baratro allontanando sempre più ed irreversibilmente ogni speranza di ripresa e di crescita.
La politica non pensi, con l'abdicazione al Ruolo di Governo, di essere esclusa dalle gravose conseguenze che ne potrebbero conseguire, non solo in termini elettivi, ma soprattutto di ordine pubblico: un popolo alla fame non si rassegna. Basta colpire i cittadini e i piccoli imprenditori e coprire le malefatte, le elusioni e i furti dei grossi potentati; i blitz e le sceneggiate di natura fiscale non ingannano più nessuno! L'Italia va salvata non con operazioni di pura facciata utili solamente a riempire le prime pagine dei giornali e adatte ai peggiori stati di polizia del passato ma con interventi mirati che colpiscano le vere sacche dell’evasione fiscale".