Reclutamento di "Foreign fighters" jihadisti in Friuli Venezia Giulia: due decreti di espulsione
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- Categoria: Pordenone
- Pubblicato Venerdì, 22 Maggio 2015 10:49
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - I Carabinieri del Ros hanno eseguito il 21 maggio a Pordenone due decreti di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo, emessi dal Ministro dell'Interno.
Il primo è stato eseguito nei confronti di Arslan Osmanoski, nell'ambito delle indagini su Ismar Mesinovic, il foreign fighter bosniaco residente nel bellunese e morto in Siria nel gennaio 2014.
Le indagini, che si protraggono da svariati mesi, hanno permesso di portare alla luce alcuni passaggi attraverso i quali in Friuli Venezia Giulia ed in generale nel Nord Est d'Italia avviene il reclutamento di Jihadisti da inviare nelle zone di guerra.
Osmanoski è stato individuato come presunto braccio destro di uno dei principali indagati. Il 30 ottobre scorso la sua abitazione era stata perquisita dai Carabinieri che avevano sequestrato materiale propagandistico, tra cui sermoni dell'Imam Ebu Muhammed, musulmano bosniaco legato a movimenti salafiti di ideologia "Takfir" della moschea Sahaba di Vienna, sospettato di collegamenti con l'attentato terroristico contro la stazione di Polizia di Bugojno (Bosnia Herzegovina) nel dicembre 2010, e prediche dell'Imam Nusret Imamovic, di recente segnalato in Siria per sostenere l'organizzazione qaedista "Al Nusra". Osmanoski, secondo gli elementi raccolti dal Ros, avrebbe improntato il suo stile di vita secondo i dettami salafiti, che imponeva anche ai suoi familiari.
Osmanoski, secondo gli elementi raccolti dal Ros, avrebbe improntato il suo stile di vita secondo i dettami salafiti, che imponeva anche ai suoi familiari.
Un secondo decreto di espulsione per motivi di prevenzione del terrorismo è stato emesso nei confronti di Anass Abu Jaffar, cittadino marocchino, anch'esso considerato vicino al foreign fighter Ismar Mesinovic.
Jaffar, già residente a Belluno, aveva commentato su Facebook atti tra cui la strage di Charlie Hebdo.
Il provvedimento non è stato eseguito poiché Jaffar sarebbe già all'estero.
Nel giugno 2013 Jaffar -aveva pubblicato alcuni commenti in uno dei suoi profili Facebook, in cui elogiava il "martire" Giuliano Delnevo, lo studente genovese convertito all'Islam e morto in Siria combattendo contro il regime di Assad. Allo stesso modo, Jaffar aveva pubblicato commenti simili dopo la morte di Mesinovic, affermando di condividere le sue scelte.
Aveva inoltre commentato gli eventi terroristici del 9 gennaio a Parigi, dimostrando un "marcato antioccidentalismo, antiamericanismo ed antisemitismo" con frasi come "Je ne suis pas Charlie".