Turismo motore dello sviluppo in Italia e nel Friuli Venezia Giulia. Pressione fiscale "opprimente"
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- Categoria: Viaggi
- Pubblicato Domenica, 11 Maggio 2014 15:29
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il turismo ha un peso importante nell'economia del Friuli Venezia Giulia. Dagli ultimi dati disponibili dell'Istat (2012) e resi noti nell'ambito della 64ª Assemblea Nazionale di Federalberghi, aperta dal presidente Bernabò Bocca e svoltasi a Trieste il 9, 10 e 11 maggio, si rileva come nella Regione ci siano 742 alberghi dotati di quasi 20 mila camere ed oltre 41mila posti letto.
Dei quattro Comuni Udine detiene la leadership con 431 alberghi,12 mila camere e 25 mila posti letto. Seguono, nell'ordine, Gorizia con 122 esercizi ricettivi, 3 mila camere e 6,5 mila posti letto, Pordenone con 105 strutture, 2,5 mila camere e quasi 5 mila posti letto eTrieste con 84 alberghi, 2 mila camere ed oltre 4 mila posti letto.
Gli ultimi dati sugli arrivi e le presenze alberghiere (Istat 2012) indicano in oltre743 mila gli italiani che hanno pernottato in Regione (determinando quasi 2 milioni di presenze) ed in oltre 660 mila gli stranieri (per quasi altrettanti 2 milioni di presenze) che (dati Banca d'Italia) nel 2013 hanno speso 830 milioni di Euro.
Il turismo nella Regione dà lavoro (dati Inps 2012) ad oltre 18 mila persone di cui quasi 2,5 mila sono occupati nelle strutture alberghiere.
Duro l'intervento del presidente nell'illustrare la situazione: "I segnali positivi vanno incoraggiati, non certo schiacciati sotto il peso di una pressione fiscale opprimente" sostiene Bocca, citando la tassazione sugli immobili alberghieri, "aumentata in pochi anni del 156% con Imu e Tasi che nel 2014 presenteranno un conto salatissimo, vicino ai 900 milioni di euro.
"Per non parlare della vena di follia - aggiunge - che ha ispirato nei giorni scorsi l'aumento abnorme dell'imposta di soggiorno nel Comune di Roma".
"Chi ha la responsabilità di governare il Paese, al centro e sul territorio - ha aggiunto Bocca - ha il dovere di tutelare le imprese del turismo, affinché possano continuare a produrre ricchezza per il sistema Italia e lavoro per i nostri giovani, e di astenersi da atti di autolesionismo, che uccidono la gallina dalle uova d'oro, con grave danno per l'occupazione e per l'economia nazionale".
Bocca avanza dunque una serie di richieste al governo: "modifica del Titolo V della Costituzione per restituire centralità al settore, adeguate risorse per la promozione del sistema Italia sui mercati internazionali, attivazione di un credito di imposta per incoraggiare gli investimenti nella riqualificazione degli alberghi, semplificazione delle procedure per consentire alle imprese in estrema difficoltà il cambio di destinazione d'uso degli immobili" e infine, "supporto allo sviluppo turistico del Mezzogiorno".