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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Formaggio con il latte in polvere, UE vuole abolire il divieto italiano. Protesta Coldiretti

Formaggio con il latte in polvere, UE vuole abolire il divieto italiano. Protesta Coldiretti

Roma - L'Italia ha ricevuto una diffida dall'Unione Europea per l'abolizione del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, previsto storicamente dalla legge nazionale, la legge n. 138 del 1974, che vieta l'utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazionale.

Nei giorni scorsi il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, in seguito alla lettera di messa in mora inviata da Bruxelles a Roma, primo passo della procedura d'infrazione, ha diffuso un comunicato in cui afferma che "siamo di fronte all'ultimo diktat di una Europa che tentenna su emergenze storiche come l'emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori".

Per Moncalvo la legge del 1974 è "una misura che ha lo scopo di tener alta la qualità delle produzioni casearie italiane salvaguardando le aspettative dei consumatori".

Secondo la Coldiretti la legge ha tutelato finora "il primato della produzione lattiero casearia italiana, che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3% nel primo trimestre del 2015".

La Commissione Ue, riferisce Coldiretti, "con l'avvio della procedura di infrazione ritiene invece che la legge italiana a tutela della qualità della produzioni rappresenti una restrizione alla libera circolazione delle merci, essendo la polvere di latte e il latte concentrato prodotti utilizzati in tutta Europa".

"In altre parole - osserva l'associazione - impone un adeguamento al ribasso con una diffida che, se accolta, comporterà uno scadimento della qualità dei formaggi e degli yogurt italiani, che metterà a repentaglio la reputazione del made in Italy".

"Si tratta in realtà - ricorda la Coldiretti - solo dell'ultima trovata delle burocrazie dell'Ue da dove sono sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola, che allontanano cittadini e imprese dall'Europa: dal vino senza uva al cioccolato senza cacao, fino alla carne annacquata. Ma sul mercato c'è anche il vino zuccherato e quello in polvere, mentre circa la metà della spesa è anonima".

Il risultato è che, conclude la Coldiretti, "gli inganni del finto made in Italy sugli scaffali riguardano 2 prosciutti su 3 venduti come italiani, ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 che sono stranieri senza indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle".

Ll’Unione Europea permette di incorporare la polvere di caseina e caseinati (al posto del latte) nei formaggi fusi; di aumentare la gradazione del vino (attraverso l’aggiunta di zucchero) nei Paesi del Nord Europa o di ottenerlo a partire da polveri contenute in wine-kit che promettono di ottenere, in brevissimo tempo, le etichette più prestigiose con la semplice aggiunta di acqua. 

Sono circa 20milioni le bottiglie che in Europa vengano consumate con etichette di vini italiani ottenute in questo modo. L’Unione Europea consente anche per alcune categorie di carne la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5%; per alcuni prodotti (es.wurstel, mortadella).

In tutta Europa circolano liberamente imitazioni low cost del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, realizzate fuori dall’Italia senza alcuna indicazione della provenienza e con nomi di fantasia che ingannano i consumatori sulla reale origine del prodotto.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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