Giornata della Memoria, momento di etica condivisa. Numerose iniziative in Regione
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Lunedì, 27 Gennaio 2014 12:01
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Si celebra il 27 gennaio la Giornata della Memoria, nel 69esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz.
"Il Giorno della Memoria, commemorazione della tragedia della Shoah, è un fermo richiamo alla vigilanza contro ogni rigurgito negazionista e antisemita, contro il male dell'indifferenza, nella scuola, nella società, nella politica". Lo scrive il premier, Enrico Letta, nel suo intervento in occasione del Giorno della memoria.
"È un invito a diventare tutti testimoni - sottolinea il premier - uno sforzo collettivo per lottare quotidianamente contro l'oblio con cui i nazisti volevano coprire i loro crimini".
"La Giornata della memoria - scrive Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose - è un momento privilegiato di etica condivisa, un’occasione che l’umanità si è data per esercitarsi nel discernimento tra ciò che è bene e ciò che è male, per riconoscere che anche nelle buie stagioni di barbarie la responsabilità delle proprie azioni – e dei pensieri che le muovono – è personale".
"Una giornata, allora, in cui fa bene a tutti ricordare: a chi vorrebbe dimenticare perché il dolore subito è troppo grande e a chi vorrebbe farsi dimenticare perché di quel dolore è stato complice. E ricordare fa bene anche e soprattutto a chi l’inferno della Shoah non l’ha vissuto, né direttamente né attraverso persone care".
Numerose come sempre le iniziative in Regione, con deposizioni di corone ed iniziative formative e culturali. A Trieste come di consueto presso la Risiera di San Sabba si svolge una solenne commemorazione di tutte le vittime.
"Di fronte a un antisemitismo che risorge come un mostro dalle tenebre della coscienza europea dobbiamo tornare a imbracciare le pacifiche armi dello sdegno, della condanna civile e della solidarietà".
Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, a margine della cerimonia per il Giorno della Memoria nel monumento nazionale della Risiera di San Sabba.
"È un sentimento di angoscia - ha proseguito Debora Serracchiani - quello che ci coglie per gli attacchi che hanno violentato la comunità ebraica romana e simbolicamente colpito ogni ebreo in Italia".
"Assieme a tutti coloro che per diversi motivi sono sottoposti ad atti di intolleranza etnica, religiosa o di genere, i nostri concittadini ebrei devono sapere che quello sfregio è stato fatto a ogni singolo italiano e alle istituzioni democratiche, oltre che alla memoria della Shoah. E che la violenza non prevarrà ancora".
Secondo la presidente della Regione, "il nostro ritrovarci ogni anno in un luogo di dolore come la Risiera è un obbligo morale irrinunciabile, perché troppi segnali ci dicono che il seme dell'intolleranza non si è seccato, anzi è pronto a germogliare, esplicito e arrogante o subdolo e strisciante".
"In Italia, in Europa, fuori dal nostro continente, nel Giorno della Memoria dobbiamo ricordare le vittime della macchina di morte nazifascista, ma anche levare un monito a vigilare contro il risorgere di un male arcaico che purtroppo - ha concluso - è fra noi".
Sempre a Trieste, presso la Casa Circondariale in via del Coroneo è stata deposta una corona d'alloro alla lapide di Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che salvò la vita a migliaia di ebrei, a cura della Questura e dell'Associazione "Giovanni Palatucci".
Al Teatro Miela, alle ore 20:30, si svolge un concerto di "musica concentrazionaria" a cura della Comunità ebraica, Civico museo della Risiera di San Sabba-Monumento nazionale, Associazione "Musica libera" di Trieste e in collaborazione con Festival di musica concentrazionaria "Viktor Ulllmann".
A Udine, presso il Tempio Ossario, la Polizia di Stato della provincia di Udine e l'Associazione Nazionale della Polizia di Stato di Udine commemorano gli appartenenti alla Polizia che furono deportati nei campi di sterminio.
A Zugliano, presso il Centro Balducci, alle ore 20:30 si svolge lo spettacolo teatrale "I will survive", per non dimenticare l'omocausto, per la regia di Serena Di Blasio.
A Gorizia, in piazzale Martiri Libertà d'Italia, viene deposta una corona d'alloro al Monumento ai Deportati. Intervengono tra gli altri, sindaco, prefetto e associazioni.