Sono 120 mila le firme raccolte a sostegno della giornalista di "Report" Milena Gabanelli
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- Categoria: Uomini e diritti
- Pubblicato Mercoledì, 24 Aprile 2013 11:14
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Dodici scatoloni con 10mila firme ciascuno per un totale di 120mila. Così si presentava ieri il tavolo della Federazione nazionale della stampa dove si è tenuta una conferenza stampa di presentazione della petizione lanciata dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino sul sito Change.org a sostegno di Milena Gabanelli, dopo la querela ricevuta dall'Eni per un servizio del dicembre scorso, con una richiesta di risarcimento di 25 milioni di euro, e più in generale contro le querele temerarie. ''Sono un vero e proprio strumento di intimidazione e di pressione - afferma Corradino - per scoraggiare le inchieste e disincentivare lo spirito critico che dovrebbe ispirare l'attività del cronista''.
Le firme, consegnate al presidente della Camera Laura Boldrini, si pongono l'obiettivo di stimolare il Parlamento ad occuparsi di questa materia. Per questo sarà presentata una proposta di legge che prevede il deposito di una cospicua cauzione da parte del querelante che dovrà risarcire il querelato in caso di perdita in sede giudiziaria. Il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti ha sottolineato che l'associazione ''non dice solo basta ai bavagli: chiediamo la liberazione dai vecchi bavagli. Nel documento dei 10 saggi molto c'è sulle intercettazioni, poco su conflitto d'interesse, nulla sul diritto di cronaca e questo non ci piace''.
Alla conferenza stampa sono intervenuti il direttore della campagne di Change.org Salvatore Barbera, che ha ricordato i successi già ottenuti dalla piattaforma in dieci mesi di attività in Italia, e il segretario Fnsi Franco Siddi. ''Anche con un governo di larghe intese, su materie centrali come libertà e informazione, il sindacato non cancella nulla della propria della propria agenda - ha affermato -. Chiederemo di liberarci dai bavagli delle querele temerarie, perché molti giornali bloccano le notizie appena ricevono avvisi di querela''.