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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La nuova legge sui condomini è stata approvata dal Senato. Fino ad oggi era in vigore una norma del 1942

La nuova legge sui condomini è stata approvata dal Senato. Fino ad oggi era in vigore una norma del

Roma - La riforma del condominio è stata approvata dal Parlamento il 20 novembre. La legge che cambia le regole per la gestione della vita condominiale è stata votata dalla commissione Giustizia del Senato in sede deliberante. Era una riforma attesa dal 1942. La nuova disciplina rende più semplici le decisioni e introduce la figura dell'amministratore qualificato.

Amministratori più qualificati, possibilità di revocare il mandato in tempi rapidi, rafforzamento dell'azione contro chi non paga le spese, conto corrente "ufficiale" per i movimenti di denaro, cambi d'uso più agevoli sui beni comuni, possibilità di distaccarsi dall'impianto di riscaldamento centralizzato, impossibilità di vietare per regolamento la presenza di animali domestici. Sono queste alcune delle novità più rilevanti della riforma del condominio approvata in via definitiva dal Senato.

Si tratta di una legge molto importante, attesa da 70 anni. Dal 1942, salvo interventi marginali, le norme condominiali non venivano toccate. Il risultato è stato di lasciare in mano ai giudici le decisioni in materia di condominio.

Secondo le nuove norme, l'amministratore resterà in carica due anni; dovrà avere requisiti di formazione e onorabilità, non dovrà essere stato condannato per delitti contro la Pubblica Amministrazione. Dovrà avere almeno il diploma di maturità, aver frequentato un apposito corso e, ove ciò sia richiesto dall'assemblea, stipulare una speciale polizza assicurativa a tutela dai rischi derivanti dal proprio operato.

L'amministratore potrà essere licenziato prima della fine del mandato qualora abbia commesso gravi irregolarità fiscali o non abbia aperto o utilizzato il conto corrente condominiale. Dovrà indicare quanto chiede come compenso al momento della nomina.

In caso di condomino "moroso", l'amministratore potrà procedere con l'ingiunzione senza chiedere una preventiva autorizzazione dell'assemblea e potrà comunicare ai creditori i dati di chi non paga. Questi così potranno agire in prima battuta sui "morosi". Se la mora dura più di 6 mesi il condomino debitore non potrà più usare i servizi comuni.

Chi si vuole distaccare dall'impianto centralizzato potrà farlo senza dover attendere il benestare dell'assemblea, ma a patto di non creare pregiudizi agli altri e di continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell'impianto condominiale.

Le assemblee saranno valide anche con pochi partecipanti: per l'approvazione di determinate decisioni la maggioranza richiesta sarà pari alla maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentino almeno la metà dei millesimi.

Basteranno i quattro quinti dei consensi per il cambio di destinazione d'uso dei locali comuni. Potranno impugnare le delibere assembleari, per annullarle, anche i condomini che si sono astenuti. Mediazione obbligatoria in caso di controversie.

Non si potrà più vietare a nessuno di tenere animali in casa. Ma questi dovranno essere "domestici".

Maggior rigore contro chi arreca danni o disturba. Per chi viola il regolamento condominiale la sanzione è stata aggiornata: da 0,052 euro (pari a 100 lire) a 200 euro. In caso di recidiva si arriva a 800 euro.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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