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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il Comune di Monfalcone si attiva contro il fenomeno del bullismo nelle scuole

Il Comune di Monfalcone si attiva contro il fenomeno del bullismo nelle scuole

MONFALCONE (Go) - "Tutti per uno", il progetto di prevenzione del bullismo attivo da anni nel sistema scolastico monfalconese, fa un passo avanti di importanza fondamentale: con il protocollo firmato questa mattina a Monfalcone tra l'amministrazione comunale, il Tribunale per i Minorenni di Trieste, le scuole cittadine (primaria Duca d'Aosta, compresivi Giacich e Randaccio, Isis Pertini, Liceo Buonarroti), l'Ufficio scolastico provinciale, la questura di Gorizia, il Comando provinciale dei Carabinieri e quello della Guardia di Finanza nonché la Cassa di Risparmio di Gorizia, si prevede di fatto la "parificazione" del fenomeno del bullismo a quello dello stalking.  

«Questo documento è frutto di un lavoro lungo e complesso – ha ricordato il sindaco, Silvia Altran – ed è volto a raggiungere i nostri cittadini, non solo i giovani ma in particolare le famiglie». «"State pronti" è il motto con cui ci siamo mossi – ha spiegato il presidente del Tribunale per i Minorenni di Trieste, Paolo Sceusa - .La situazione in città non è grave, ma proprio per questo è il momento giusto per muoversi. Questo documento è uno dei pochi in cui si dice chiaramente cosa si deve fare e chi lo deve fare, e per questo è importante. Ha un solo difetto: vale per Monfalcone, ma dovrebbe essere ampliato a tutte le province».

Con l'auspicio di «non doverlo usare mai», ne hanno sottolineato l'importanza anche il questore Pier Riccardo Piovesana e il comandante dei Carabinieri Giuseppe Arcidiacono. Il dirigente provinciale dell'Ufficio scolastico regionale, Arturo Campanella, ha evidenziato come il documento intervenga in aiuto quando si presenta una «distorsione tra pari, che è sempre legata a una distorsione tra dispari, spesso le famiglie», mentre il presidente della Fondazione Carigo, Franco Obizzi, ha ricordato l'impegno della Fondazione nella tutela e crescita dei giovani.

Le finalità individuate nel documento sono in primo luogo quelle relative alla conoscenza delle caratteristiche del "bullismo", alla collaborazione interistituzionale, e alla diffusione delle esperienze migliori realizzate sul territorio regionale, in modo da accrescere la cultura del dialogo tra scuole e tra queste e le istituzioni.

Di fatto, il protocollo prevede tre prassi di intervento: la fase della Prevenzione, quella del Contenimento, e quella del Ricorso a giudizio. La prima fase prevede la promozione e attivazione, da parte del Comune e delle scuole, di percorsi di sensibilizzazione, formazione e informazione tra gli alunni e le famiglie, nonché di un sistema di monitoraggio sulle modalità relazionali all'interno della popolazione scolastica al fine di individuare segnali e comportamenti di vessazione.

Nel caso in cui questi ultimi si verifichino, si passa alla fase del Contenimento, divisa in due momenti: il primo vede l'intervento delle scuole tramite contatto diretto con gli alunni e le famiglie; il secondo, attivato in caso di fallimento del primo, vede la convocazione della famiglia da parte del Questore per un ammonimento formale.

La terza fase, che scatta però solo in casi gravi e in seguito al fallimento delle precedenti, prevede il collocamento del bullismo tra gli atti persecutori (articolo 162 bis del codice penale), reato perseguibile d'ufficio se commesso verso persona minorenne, e di competenza del Tribunale dei Minori.

Ulteriori obiettivi del protocollo sono la coprogettazione di iniziative congiunte, la progettazione di incontri a favore dei giovani nelle scuole di ogni ordine e grado (momenti di formazione e sensibilizzazione a favore di adulti, genitori ed educatori), la pubblicizzazione delle azioni, e l'individuazione di canali di finanziamento per le attività previste nella fase della prevenzione.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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