Per il 70% degli adolescenti "sballare" con l'alcol è un'abitudine. Se ne parla in un convegno a Trieste
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- Categoria: Scuola ed educazione
- Pubblicato Mercoledì, 13 Novembre 2013 22:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Sabato 16 novembre presso la sala Saturnia della Stazione Marittima, a Trieste, si terrà il convegno "Alcol e giovani: binomio da approfondire" organizzato dall’As.Tr.A, associazione trattamento alcoldipendenze.
Si tratta di un appuntamento nel quale saranno approfonditi i risultati di una campagna avviata per sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani.
"La Provincia di Trieste, insieme ad As.Tr.A, prosegue nella promozione di una campagna sociale volta a sensibilizzare, informare e prevenire i rischi conseguenti all’abuso di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani" ha detto Roberta Tarlao, assessore provinciale alle politiche giovanili.
I dati disponibili, che verranno approfonditi nel corso del convegno, evidenziano che il consumo di alcool inizia al decimo anno di età; per il 70% degli adolescenti tra i 14 e i 16 anni l’abuso di alcol è ormai un’abitudine.
Il 40% di questi giovanissimi racconta di mettersi comunque alla guida del motorino, dopo aver bevuto. Esistono già a questa età bevitori stabili e problematici per i quali è oramai inutile parlare di prevenzione. È stato inoltre evidenziato che i ragazzi che bevono presentano un maggior disagio psicologico, in particolare maggiore oppositività ed aggressività.
"L’elemento più inquietante riguarda le ubriacature – ha osservato Roberta Tarlao – i giovani dichiarano serenamente di aver avuto almeno una intossicazione acuta nell’ultimo mese. Questo è il segno di abitudini che sfumano ormai nella dipendenza".
"Operiamo – ha aggiunto Claudio Zarattin, presidente dell’As.Tr.A – con l’obiettivo di indurre un cambio di mentalità rispetto alla cultura dello sballo, abbattendo falsi miti, giovanili e non solo, rispetto all’uso della sostanza alcolica. Spesso infatti il consumo di alcolici da parte dei giovani non viene percepito come fattore di rischio, ma associato a momenti di gioia e benessere. Così l’età del primo bicchiere cala a vista d’occhio".