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Celebrato a Redipuglia il 68° anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Lunedì, 02 Giugno 2014 15:24
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Gorizia - Il 68° anniversario della Fondazione della Repubblica Italiana è stato celebrato presso il Sacrario di Redipuglia (Go) alle 9 di lunedì 2 giugno con la deposizione della corona di alloro ai Caduti. È intervenuta la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani; per il Governo era presente il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta.
"Dobbiamo cogliere seriamente la circostanza di questa Festa, per riprendere nelle nostre mani il destino della Repubblica, strappandolo dalla sfiducia e dal rischio del declino. Risollevare il nostro Paese al rango che merita significa anche poter adempiere la nostra missione di costruttori dell'Europa" ha detto Debora Serracchiani.
Per la presidente "oggi più che mai siamo tutti obbligati moralmente e civilmente a rendere operanti quei principi che, inscritti nella nostra Carta costituzionale, fanno dell'Italia una democrazia vera e vitale. Lavoro, equità, merito e onestà siano sempre le luci che guidano a ogni livello coloro che che il popolo ha indicato a rappresentarli e a governare".
"L'Europa, posta di fronte a un appello che la mette radicalmente in discussione - ha proseguito - rimane il nostro orizzonte storico e politico. Ma appare sempre più evidente che si devono ritrovare e rafforzare i legami tra i popoli e le istituzioni europee che li rappresentano, pena un ulteriore pericoloso affievolirsi dello spirito federalista che è stato essenziale per la nascita della Ue".
"La volontà di riformare il nostro Paese, espressa con chiarezza dal Governo, è un'esigenza a livello continentale - ha sottolineato Debora Serracchiani. - In questo complesso frangente, dai pericoli interni ed esterni ci garantisce la fedele vigilanza delle Forze Armate in armonia con gli altri Corpi di sicurezza dello Stato, e agli uomini e alle donne che quotidianamente in Patria e in terre lontane compiono il loro difficile dovere va la nostra riconoscenza".
"Affrontiamo la necessità di una revisione delle spese militari con la consapevolezza che il dispositivo di difesa è razionalizzabile ma - ha concluso - non comprimibile indefinitamente".