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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Treviso, salta l'incontro del premier Matteo Renzi con i delegati Electrolux. Delusione dei lavoratori

Treviso, salta l'incontro del premier Matteo Renzi con i delegati Electrolux. Delusione dei lavorato

Pordenone - Dopo la visita alla scuola media Coletti, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita a Treviso mercoledì 26 febbraio, avrebbe dovuto incontrare una delegazione di lavoratori Electrolux di Susegana e Porcia, ma l'appuntamento è saltato per ritardo e motivi di ordine pubblico. Il premier ha invece ascoltato una delegazione di industriali, tra la delusione dei lavoratori.

"Rabbia lavoratori: ha incontrato industriali e non noi, parte male" si legge in un "Tweet".

Il sindaco di Susegana Scarpa e l'onorevole Rubinato (Pd) si sono fatti ambasciatori degli operai con Renzi, che ha annunciato che riceverà i lavoratori a Roma a metà settimana, mercoledì o giovedì.

A Treviso non sono mancati i contestatori: gruppi di "Forza Nuova" e "Forconi" hanno accolto il premier al grido di "buffone" ed hanno lanciato arance.

A genitori, insegnanti e studenti il Presidente del Consiglio ha detto: "scrivetemi una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.".

I lavoratori di Electrolux, dopo aver appreso della visita del premier a Treviso, avevano subito chiesto di poter incontrare personalmente Matteo Renzi con una lettera, inviata alla Prefettura di Treviso.

"Con questa nostra lettera - scrivono i rappresentanti Sindacali Unitari Fim, Fiom, Uilm Electrolux di Susegana - la invitiamo a cogliere l'occasione per incontrare i lavoratori dello stabilimento trevigiano dell'Electrolux, durante la Sua visita ufficiale a Treviso di mercoledì 26 febbraio. Occasione per confermarLe e ribadire le nostre preoccupazioni, a Lei certamente note e sulle quali chiediamo una azione del Suo Governo rapida e pro attiva, al fine di consolidare e rilanciare la continuità industriale e occupazionale, nel rispetto delle condizioni complessive dei lavoratori, di questa impresa determinante nel suo settore per il territorio e per il Paese".

Gli addetti Electrolux chiedono attenzione "per la difesa del lavoro, del reddito che produce e della dignità che la persona acquisisce con esso"

"Da settimane - prosegue la lettera - stiamo protestando, anche con un lungo presidio al prezzo di ulteriori sacrifici, necessari per contrastare le inaccettabili determinazioni che la multinazionale ha esplicitato a più riprese e solo recente, dopo l'acuirsi delle tensioni e delle proteste, ha parzialmente e del tutto insufficientemente ritrattato".

Il 24 febbraio si erano svolti due importanti incontri: alla Cgil a Bologna la riunione delle Rappresentanze sindacali Fiom del gruppo Electrolux, alla presenza del segretario generale Maurizio Landini; a Pordenone, nell'auditorium della Regione, la visita del presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, in trasferta con la Commissione per conoscere da vicino le vertenze Electrolux e Ideal Standard.

A Bologna i sindacati avevano ribadito che esiste "la necessità di sviluppare un piano industriale di garanzia per la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti italiani e la salvaguardia occupazionale, di non intacare i salari già modesti, in particolare per i livelli più bassi e di salvaguardare le condizioni di lavoro e tutele già gravemente compromesse, sia per la pressione sulle prestazioni di lavoro sia per l'età avanzata dei lavoratori".

A Pordenone Cesare Damiano ha affermato: "Ho segnalato al neo ministro Guidi la vicenda Electrolux come prima priorità da seguire, accelerando la convocazione del tavolo di trattativa conl'azienda. In proposito, una soluzione che potrebbe evitare drastiche misure sul numero degli addetti è comunque già pronta: si tratta del rifinanziamento della decontribuzione dei contratti di solidarietà".

"Contestualmente - ha aggiunto Damiano - chiediamo alla multinazionale un piano industriale in cui si salvi l'occupazione, attraverso lo spostamento in Italia delle produzioni di alta qualità, in un'ottica di salvaguardia di tutti e quattro gli stabilimenti".

Anche la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, partecipando all'incontro con Damiano, ha ribadito che "È necessario che il nuovo Governo adotti quanto prima la decontribuzione dei contratti di solidarietà, perché questo ci permetterebbe di avviare la trattativa con Electrolux con ragionevoli prospettive".

"È anche indispensabile - ha detto la presidente Serracchiani - che il nuovo Governo nazionale dia continuità ai tavoli istituiti al ministero dello Sviluppo economico su Electrolux e Ideal Standard".

In particolare sullo stabilimento della Electrolux, la presidente ha sottolineato che la presentazione di un piano industriale per Porcia rappresenta "un passo avanti, che ci permette di avviare la trattativa: occorre però tutelare i posti di lavoro e fare in modo che la produzione resti qui".

Sulla Ideal Standard, la presidente ha confermato come la concessione della cassa in deroga rappresenti una notizia positiva.

"Dobbiamo però continuare a lavorare - ha detto - per una soluzione che eviti la chiusura". Da parte sua Damiano ha confermato la linea che va nella direzione della riduzione del costo del lavoro nei settori in difficoltà: "Uno di questi settori in crisi - ha detto - è certamente quello degli elettrodomestici, e credo che risorse per stimolare l'innovazione del prodotto siano importanti".

"In Commissione Lavoro c'è un punto di vista comune sulla necessità di favorire la diminuzione del costo del lavoro incrementando le risorse per i contratti di solidarietà, in modo tale da impedire l'utilizzo della cassa integrazione e dei licenziamenti, di distribuire il monte ore su più persone e far costare meno l'ora pagata dall'impresa".

"Questo strumento non risolve ma aiuta - ha spiegato Cesare Damiano. - All'impresa bisogna chiedere che l'Italia sia destinataria di produzioni di qualità, con utilizzo di manodopera più qualificata. Quindi delocalizzare le produzioni a basso valore aggiunto ma sostituirle con quelle ad alto valore aggiunto, e vogliamo un piano industriale - ha concluso - per tutti i quattro stabilimenti".

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