Vendemmia a rischio per il caldo eccezionale. Allarme di Coldiretti anche per gli allevamenti
- Dettagli
- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Martedì, 21 Agosto 2012 10:07
- Scritto da Tiziana Melloni
- Visite: 1222
Udine - La vendemmia 2012 si preannuncia tra le più contenute e anticipate della storia, con una produzione di buona qualità ma in calo almeno del 10 per cento rispetto alla media degli ultimi cinque anni.
"La vendemmia – afferma la Coldiretti in una nota – è già in atto per le uve bianche destinate alla produzione di spumanti dove si stima un calo di oltre il 20%. Le riduzioni sono previste, oltre che in Friuli Venezia Giulia, anche in Lombardia, Puglia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte".
Secondo la Coldiretti "occorre subito avviare le procedure per la dichiarazione di stato di calamità naturale nelle zone colpite dalla siccità, che ha già provocato perdite superiori al miliardo di euro all’agricoltura italiana. Ad essere colpiti – sottolinea la Coldiretti – sono prodotti simbolo del Made in Italy come il pomodoro e mais e soia che sono alla base dell’alimentazione degli animali allevati per produrre i prestigiosi formaggi e prosciutti a denominazione di origine protetta, ma anche il vino con una vendemmia prevista di qualità ma contenuta".
"In pericolo ci sono anche i pascoli perché mancano i foraggi e l’acqua con mandrie e greggi sugli alpeggi mentre in molti casi è stato necessario intervenire con le autobotti per abbeverare gli animali. Ma oltre alla mancanza dell’acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte".
"Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni più roventi. Ma l’afa e le temperature elevate – continua la Coldiretti – hanno tolto l’appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento".
"Il caldo ha pesanti effetti – conclude la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova, e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele".