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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Poligono Cellina Meduna, interrogazioni in sede europea, italiana e regionale sulla radioattività

Poligono Cellina Meduna, interrogazioni in sede europea, italiana e regionale sulla radioattività

Cordenons (Pn) - I dati dell’Arpa Fvg pubblicati a fine dicembre hanno rilevato che in 4 degli 8 bersagli statici presenti nel poligono militare "Cellina-Meduna" - carcasse di carri armati utilizzati per l’addestramento al fuoco - è stata riscontrata la presenza di torio 232 molto superiore alla norma, di origine artificiale e presumibilmente collegata alle attività militari.

Per denunciare tale pericolosa forma di inquinamento, in questi primi giorni di gennaio si sono attivati alcuni parlamentari, sia in sede europea che italiana, e la consigliera regionale Eleonora Frattolin (M5S).

L’eurodeputato Andrea Zanoni, eletto nell’Italia dei Valori e che aderisce al gruppo Democratici e Liberali, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea. "Si tratta probabilmente dell’eredità lasciata dalle esercitazioni svoltesi tra gli anni '80 e '90 nel sito" ha spiegato Zanoni.

"Tra il 1986 e il 2003, infatti, le compagnie dell’Esercito italiano avevano in dotazione missili anticarro spalleggiabili “Milan”, che emettevano torio 232 gli stessi utilizzati nel poligono interforze di Quirra in Sardegna, tristemente noto per gli effetti prodotti dalla contaminazione da torio 232".

Anche il deputato del Movimento 5 Stelle Aris Prodani ha comunicato di aver depositato una interrogazione a risposta scritta rivolta al governo Letta: "I dati sono molto allarmanti. La presenza di questa sostanza radioattiva è compatibile con le attività addestrative svolte negli anni 80 e 90 nel poligono. Tra il 1986 e il 2003, infatti, l’Esercito ha utilizzato il missile anticarro Milan (Missile d´infanterie léger antichar) in grado di rilasciare questo isotopo radioattivo".

"A questo punto - precisa Prodani - vogliamo sapere quali iniziative urgenti intendano prendere il ministro della difesa Mario Mauro, il suo collega dell'Ambiente Andrea Orlando e gli enti pubblici del Friuli Venezia Giulia coinvolti per risolvere questo problema".

Il ministro della Difesa Mario Mauro ha già fatto presente che “le esercitazioni presso i poligoni vengono sempre effettuate nel pieno rispetto di precise norme di legge, volte ad assicurare la salvaguardia della popolazione e la tutela dell'ambiente”.

Il ministro ha anche affermato che “ogni attività viene preventivamente valutata e autorizzata solo dopo un esame dell'impatto ambientale e previa consultazione del Comitato misto paritetico, la cui attività è finalizzata proprio ad instaurare, nell'ambito di ogni regione, un rapporto permanente di collaborazione con le Forze armate, al fine di armonizzare le esigenze della Difesa con le esigenze del tessuto civile e sociale della vita comunitaria”.

"Bene - afferma Prodani - è giunto il momento di rivelare quali siano questi criteri utilizzati dal Ministero della difesa per valutare l’impatto ambientale delle esercitazioni e quanti e quali tipi di munizionamento utilizzati dalle Forze armate possano determinare il rilascio di isotopi radioattivi".

Il Comando della Brigata Ariete, che gestisce l’area demaniale “Poligono Cellina - Meduna”, a ridosso del Sito d’interesse Comunitario (Sic), aveva già effettuato monitoraggi ambientali e rilevato limiti superiori alla soglia consentita di cadmio, antimonio, piombo, nichel, zinco, rame e vanadio in 3 degli 8 siti utilizzati dai militari per gli addestramenti.

Le aree interessate dal campionamento sono state recintate con paletti di ferro e filo spinato per impedire l’accesso a uomini e animali, anche con cartelli di divieto di accesso nel raggio di 300 metri. La zona sarà preclusa ad ulteriori attività di addestramento per evitare incrementi dei valori di soglia.

Il Sic “Cellina-Meduna”, con il vicino il Sic delle Risorgive del Vinchiaruzzo, sono gestiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia e gli ambientalisti chiedono da tempo un regolamento che stabilisca le attività vietate e quelle consentite all’interno dell’area e nelle zone limitrofe.

I due fiumi che scorrono in questa zona, il Cellina ed il Meduna, formano depositi ghiaiosi con una notevole biodiversità, rappresentata da molte specie faunistiche e vegetali iscritte a diverse liste di specie da salvaguardare.

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