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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ambientalisti, Futuragra e Regione: scontro sugli Ogm. Appuntamento a Vivaro l'11 ottobre

Ambientalisti, Futuragra e Regione: scontro sugli Ogm. Appuntamento a Vivaro l'11 ottobre

Pordenone - Prosegue in Friuli Venezia Giulia la "guerra" degli Ogm, ma la situazione è assai poco chiara. Da una parte le associazioni ambientaliste sostengono che in una lettera inviata dalla Regione Friuli a Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra (l'associazione che si batte per introdurre in Italia la coltivazione di sementi geneticamente modificate) sarebbe dichiarato che "la messa in coltura di varietà di mais iscritto nel catalogo comune europeo è da considerarsi libera".

Da parte sua tuttavia il vicepresidente della Regione con delega all'agricoltura Sergio Bolzonello afferma: "Ancora una volta voglio confermare qual è la posizione ufficiale della Giunta regionale sulle coltivazioni Ogm: la Regione Friuli Venezia Giulia è fermamente contraria alla messa in coltura di qualsiasi forma di mais Ogm".

Ad ogni buon conto, Legambiente, insieme alla Task Force per un’Italia libera da Ogm, si è riunita a Pordenone il 6 ottobre scorso allo scopo di chiedere un intervento immediato di Governo e Regione Friuli Venezia Giulia per la definitiva messa al bando della coltivazione di organismi geneticamente modificati sul territorio italiano.

"In Friuli Venezia Giulia – si legge nella nota di Legambiente – è in atto ormai da due anni un tentativo forzoso di introduzione delle colture Ogm da parte di pochi agricoltori che ancora oggi stanno esponendo a forti rischi di contaminazione le produzioni agricole del territorio senza tenere conto della volontà dei cittadini italiani che hanno già da tempo dichiarato la propria contrarietà all’introduzione di coltivazioni Ogm sul territorio nazionale".

Secondo Legambiente "Le iniziative di coltivazione di mais Ogm in Friuli Venezia Giulia rappresentano non solo un rischio sanitario e ambientale, ma sono un evidente attacco alla legalità nel nostro Paese per la mancata osservanza di un decreto d’urgenza che già da agosto vieta la coltivazione di mais Ogm, ma che non è mai stato rispettato, e in totale dispregio anche delle gravi conseguenze economiche che la contaminazione può determinare alle produzioni limitrofe".

“Non c’è alcuno spazio possibile per i prodotti Ogm nel sistema di qualità dell’agricoltura italiana – ha detto Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente intervenendo alla riunione – e non c’è posto per alcun ingrediente biotech sulla tavola dei consumatori, che insieme alle rappresentanze degli agricoltori hanno espresso una posizione negativa sulla questione. Per questo motivo è fondamentale che le istituzioni facciano la propria parte schierandosi contro l’illegalità”.

Da parte sua Futuragra, tramite il presidente Silvano Dalla Libera, afferma: “Rispettiamo le posizioni politiche espresse dalla Regione, tuttavia esse vanno distinte dalla realtà della normativa che consente le semine biotech, non solo in Friuli ma in tutta Italia”.

“Diamo atto alla Regione Friuli Venezia Giulia di avere agito nel rispetto della legge e delle prerogative del diritto europeo" ha detto Dalla Libera.

“Futuragra ha sempre offerto la massima disponibilità a dialogare in tutte le sedi con le istituzioni e lo ha ribadito nella lettera inviata in questi giorni alla Regione" - ha aggiunto Dalla Libera. - Chiediamo di essere parte attiva nel tavolo che dovrà definire le linee di coesistenza regionali".

"Siamo gli unici ad aver raccolto dati scientifici sulla semina di mais biotech sotto la supervisione di eminenti studiosi, crediamo che queste informazioni debbano essere adeguatamente valutate insieme a tutte le parti in causa”.

“Invitiamo il Presidente Serracchiani e l’Assessore Bolzonello a prendere parte alla conferenza in programma il prossimo 11 ottobre a Vivaro nella quale saranno presentati i risultati della ricerca. Sarà un primo momento per un confronto franco e aperto con gli agricoltori friulani e con la comunità scientifica” ha concluso Dalla Libera.

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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