Poca pioggia in inverno e troppo freddo in primavera: agricoltura e zootecnia regionali in ginocchio
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Lunedì, 09 Settembre 2013 15:09
- Scritto da Redazione
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Udine - Mentre a Pordenone si contano i danni per la tromba d'aria, la Coldiretti del Friuli Venezia Giulia lunedì 9 settembre ha chiesto alla Regione di riconoscere lo stato di calamità per mancanza d'acqua. Sono le contraddizioni del cambiamento climatico in corso.
Coldiretti, dopo aver chiesto e ottenuto un aumento del contingente di gasolio agevolato, ora, con una lettera del presidente Dario Ermacora all’assessore regionale Sergio Bolzonello, ha chiesto alla Giunta regionale la dichiarazione dello stato di calamità in modo che le imprese colpite possano usufruire dei benefici di legge come la riduzione dei contributi previdenziali e l’esonero dal pagamento dell’imposta sui redditi dominicali ed agrari oltre che degli interventi compensativi attivabili e ha sollecitato gli uffici regionali (nel caso non vi avessero già provveduto) ad accertare i danni e delimitare le aree colpite.
"Ci sono zone del Fvg dove è andato perso il 100% del raccolto a causa della siccità e questi danni si aggiungono quelli provocati da una primavera piovosa e fredda che ha determinato un calo di produzione dei cereali autunno/vernini come orzo e frumento almeno del 30%".
Ermacora sottolinea in particolare le difficoltà delle imprese zootecniche che si trovano nella condizione di non aver potuto nemmeno raccogliere il foraggio necessario per la stagione invernale e rischiano di dover ridurre il carico di bestiame perché il prezzo del latte non consente l’approvvigionamento extra aziendale.
Nella lettera Ermacora scrive che "pur consci del difficile momento economico e delle ristrettezze finanziarie dello Stato e della Regione, sentiamo il dovere di chiedere alla Regione di attivare al più presto degli aiuti alle imprese professionali in difficoltà (aiuti mirati e non generalizzati) e di approvare un piano pluriennale per migliorare gli impianti irrigui e per estendere tale rete alle zone siccitose che ne sono prive, come da proposta avanzata a suo tempo da Coldiretti e dall’Unione regionale dei Consorzi di bonifica".
L’eccessiva pioggia ha ritardato le semine del mais, in particolare nella bassa friulana, e la semina avvenuta in condizioni non ottimali ha condizionato lo sviluppo delle piante che non hanno sviluppato un apparato radicale adeguato per cui la successiva siccità si è fatta sentire in modo particolare. Da registrare anche un calo notevole nella produzione di patate.