Successo della raccolta fondi per "FRiKo" il gioco in scatola per la conquista del Friuli Venezia Giulia

Successo della raccolta fondi per

Trieste - Che il Friuli e Trieste siano due luoghi totalmente distinti ed incompatibili risulta chiaro anche al più sprovveduto degli stranieri: per uno che viene da Pordenone, tanto per citare una località ai confini del mondo, è inconcepibile chiedere un nero a Talmassons aspettandosi un caffè.

La diatriba infinita tra friulani e triestini, dopo le gustose parodie basate su Star Trek e Star Wars tradotte nei rispettivi idiomi, diventa ora l'ispirazione per un gioco da tavolo chiamato "FRiKo!", il cui scopo è la conquista del Friuli Venezia Giulia, la regione più ambita del mondo.

Frutto della mente vulcanica di Diego Manna e della penna di Erika Ronchin, giovani ricercatori triestini dotati del gusto del witz, la scatola richiama il famosissimo "RisiKo!" e si propone di far conoscere le culture, le tipicità ed i tic dei due territori irriducibilmente "nemici".

Al posto dei carrarmati a far da segnalino ci sono pacifiche porzioni di frico, piatto-bandiera del Friuli; a contrassegnare le opposte armate, i colori dei vini delle due regioni: Terrano per i triestini e Tocai per i friulani.

Ciascun giocatore, sei al massimo, può scegliere quale delle due popolazioni interpretare durante la partita. I triestini sono divisi in bobe, legere e nagane, i friulani in citadìns, contadìns e cjargnei.

A seconda della scelta, può usufruire nell'arco del gioco delle carte triestine o di quelle friulane, quaranta per ciascun mazzo, ognuna raffigurante un elemento caratteristico della tradizione locale.

Gli ideatori del gioco, dopo aver creato un prototipo fatto in casa, per produrre tutti i materiali hanno aperto una sottoscrizione su kisskissbankbank, un sito francese di raccolta fondi ("crowfunding").

Il passaparola ha funzionato ed ora l'obiettivo della colletta - 3000 euro - è stato superato: 134 kissbankers, con offerte che vanno dai 5 ai 500 euro, in 27 giorni, hanno fatto arrivare la raccolta a 3440 euro.

Il progetto ha conquistato anche i media nazionali, divenendo tema di un articolo sull'inserto "Nòva" del Sole 24Ore".

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