Il lento terremoto del degrado. Ricostruire: lo vogliamo davvero? 13 pensieri da -140 caratteri

Il lento terremoto del degrado. Ricostruire: lo vogliamo davvero? 13 pensieri da -140 caratteri

FVG - Crescita dello 0,5%, un assessore alla Cultura indagato, la montagna che frana, le coste inquinate e invase dal cemento.

Alla vigilia della festa più attesa dell'estate, Ferragosto, non sono belle notizie per andarci in vacanza insieme.

Con i tempi difficili, il 99% della popolazione – chi non può contare su lauti compensi – sta vivendo con più sobrietà.

Spesso si dà fondo ai risparmi messi da parte in tempi migliori. Le seconde case sono in svendita. Il cemento si vendica.

Il 50% delle nostre coste è stato invaso dalle costruzioni. Quasi un quarto delle acque di scarico non viene depurato.

Un'estate pazza fa mostrare la corda alle Prealpi. Un pomeriggio di pioggia e quattro strade si chiudono per frane.

È un terremoto anche questo. Lento e provocato da mano d'uomo. Per vivere bisogna ricostruire e prendersi a cuore i luoghi.

Chi trascorre le giornate a casa e dintorni in Friuli Venezia Giulia può rendersi conto che abbiamo ancora molte ricchezze.

È saggio cambiare stile di vita. Sarebbe saggio cambiare pure politica. Risorse ci sono: arte, paesaggi, foreste, spiagge. Vino. Scienza.

Iniziare a pensarle in modo diverso: come beni comuni da curare senza sprechi e amministrare con lungimiranza.

Turisti dall'estero son venuti anche quest'anno, hanno apprezzato le ottime cose del Friuli Venezia Giulia. E le esportazioni crescono.

Si può fare di più. Vigilare sui politici, controllare le politiche degli enti, valutare criticamente le iniziative culturali.

Questo è compito dei cittadini. Un pezzo per volta mettiamo a posto. Senza piangere troppo.

(Nella foto: l'Isonzo)

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