Udine - Nonostante le voci rassicuranti, la crisi economica non molla la presa nella nostra regione come altrove in Italia. Non sono poche le persone che anche in Friuli Venezia Giulia fanno fatica ad arrivare a fine mese e richiedono assistenza anche per mettere assieme il pranzo con la cena.
Ce ne parla il Banco Alimentare, la Fondazione che recupera eccedenze alimentari e le ridistribuisce gratuitamente ad associazioni ed enti caritativi.
Il Banco Alimentare è organizzato in varie sezioni locali. La sede regionale si trova a Pasian di Prato. La signora Claudia Braidotti, responsabile per la comunicazione nella nostra regione, ci offre lo spaccato di una situazione ormai critica:
"Nel 2012 il numero delle Strutture caritative convenzionate con noi è cresciuto (circa 350) e nel 2013 siamo stati costretti a non accettare più le domande di convenzionamento, per il fatto che ogni struttura già convenzionata, ogni anno, ha sempre più persone da assistere e non riusciamo a far fronte ad una richiesta che cresce con tale velocità".
Al momento, riferisce Claudia Braidotti, le persone assistite sono poco meno di 52 mila. Il dato è allarmante, non solo perchè si parla di numeri alti, ma anche per la tipologia di persone che si rivolgono alle strutture caritative per chiedere un aiuto alimentare.
"Fino a qualche anno fa gli italiani erano un'esigua minoranza, mentre ora, in alcune strutture, la percentuale raggiunge anche il 40% o più".
"Oltre alla crisi, che mette in grave difficoltà tante famiglie, dobbiamo anche far fronte alla cessazione (col 2013) del Programma europeo di aiuti alimentari agli indigenti (il così detto PEAD) che per un ventennio ha permesso che l'Italia, tramite l'AGEA, beneficiasse delle scorte di sovrapproduzione agricola".
"La Commissione Europea - spiega la signora Braidotti - ha eleborato la proposta di un nuovo Fondo europeo per continuare a garantire un sostegno agli indigenti, ma con una dotazione economica molto ridotta rispetto al piano precedente e per quanto riguarda l'Italia non è ancora chiaro come avverrà il suo finanziamento. E senza una adeguata copertura economica nessun tipo di aiuto alimentare sarà erogato agli indigenti".
"Il Banco Alimentare del FVG ha raccolto e redistribuito (si tratta del dato relativo al 2012) 2021 tonnellate di alimenti, delle quali quasi 900 erano prodotti AGEA (pasta, riso, olio, pelati, legumi, confetture, prodotti per l'infanzia ecc), questo per dare un'idea della gravità della situazione che si prefigura per il 2014, quando appunto verrà a mancare quasi il 40% degli alimenti che abbiamo in precedenza distribuito".
La situazione è drammatica, ma la Fondazione Banco Alimentare Onlus sta già lavorando da tempo, insieme a tutte le sue realtà locali come la nostra, seguendo un piano triennale che ha lo scopo di recuperare da altri canali di approvvigionamento gli alimenti che verranno a mancare.
"Sarà un lavoro sicuramente lungo e l'esito non può essere certo, ma l'impegno senz'altro c'è da parte nostra - afferma la responsabile -. Si cercherà di potenziare il più possibile la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (quest'anno prevista per il 30 novembre), dove in un'unica giornata si possono raccogliere diverse tonnellate di alimenti (597 nel 2012), ma per fare questo servono molti altri volontari a presidiare in nuovi punti vendita che aderiranno".
Si punta anche molto sull'ampliamento del programma Siticibo per la raccolta di alimenti freschi rimasti invenduti a fine giornata dai supermercati.
È stato inoltre costituito un gruppo di lavoro, nel quale importanti Enti caritativi nazionali (oltre alla Fondazione Banco Alimentare anche la Caritas e la Croce Rossa solo per citarne alcuni) si stanno facendo promotori di una importante azione verso i vertici istituzionali per chiedere un'adeguata copertura economica del nuovo fondo.
Di seguito proponiamo la galleria fotografica di Stefano Savini, che illustra le attività del Banco Alimentare del Friuli Venezia Giulia:
(Credits: Stefano Savini. Licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte).