Mondo dello snowboard in lutto per la morte di Amedeo Viviani

Mondo dello snowboard in lutto per la morte di Amedeo Viviani

TRIESTE - Il mondo dello snowboard italiano è in lutto per la morte di Amedeo Viviani, di 28 anni, residente a Gropada, sul Carso (Trieste), uno fra i più talentuosi rider italiani deceduto in un incidente stradale all'alba di domenica, 24 giugno, sulla strada del Terraglio, l'arteria che collega Mestre a Treviso.

Il tam-tam dei messaggi di cordoglio si sta diffondendo a macchia d'olio sul web: dai siti dedicati allo sport invernale ai blog, sino alle centinaia di messaggi sui social network. "Riposa in pace, non perché eri magico ma perché eri un ragazzo vero", "Forever Ame anche da lassù", "Riposa in pace tra le tue amate montagne", sono solo alcuni dei messaggi postati in Facebook, dove la sfilza di dediche si conclude con un laconico "Non ci credo".

Amedeo viaggiava sul sedile del passeggero di una Ford Fiesta finita contro un muretto e poi nel canale parallelo alla strada. Al volante c'era il suo amico Roberto Schiavon, di 29 anni, di Carbonera, paesino della Marca trevigiana, vittima forse di un colpo di sonno e ancora ricoverato all'ospedale di Cà Foncello in gravi condizioni. Amedeo Viviani si era trasferito a Treviso da qualche anno, pur mantenendo la residenza a Gropada.

Lavorava alla NorthWawe e Drake, azienda che produce scarponi e materiale da snowboard, e di recente aveva conseguito il patentino di maestro della disciplina che amava. Il 25 giugno 2001 il padre di Amedeo, l'attore Claudio Viviani, scomparve misteriosamente e il suo cadavere fu rinvenuto 3 mesi dopo adagiato nell'erba a ridosso di un muretto a secco del Carso. All'inizio si parlò di un gesto estremo, ma i dubbi su un possibile delitto all'origine della sua morte non furono mai fugati.

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