L’autostima nel processo di crescita

Si svolge venerdì 20 aprile alle ore 18.15 l’ultimo incontro d’aggiornamento proposto dall’UCIIM “L’autostima nel processo di crescita” della relatrice Raffaella Bellen, psicologa e psicoterapeuta, presso la sala conferenze di piazza Ponterosso 6 al II piano.

L’UCIIM è l’associazione professionale cattolica d’insegnanti, dirigenti e formatori nasce nel 1944 per mano del professor Gesualdo Nosengo, grande umanista e laico impegnato, che consacrò la sua vita alla scuola italiana. Nata, anche e soprattutto dalla passione di Nosengo, dal suo impegno, dalle sue fatiche e dalla convinzione che scuola e democrazia costituiscono il cardine dello sviluppo del Paese. Mai come ora, ritorna urgente questa necessità. Nel suo testamento spirituale lasciò scritto: “... A tutti, dirigenti, consulenti e soci, chiedo in forza dell'amicizia che siano generosi nel fare dono di sé all'Unione, che seguano ed approfondiscano i principi di spiritualità e di moralità, di apostolato e di presenza che hanno informato la sua vita fino ad oggi, che si vogliano bene fra di loro, che assumano ed assolvano le responsabilità necessarie...che continuino nello sforzo di animare cristianamente e razionalmente la scuola italiana, ed europea.” Appello accorato a restare coerenti al suo intento fondativo. A non perdere di vista il suo percorso, ma a farlo crescere e conoscere. Le tante sedi in Italia dimostrano la diffusione capillare della forza della sua testimonianza e del suo impegno. La mission dell’associazione è quella di promuovere ed attuare, mediante specifiche iniziative, programmi di formazione ed aggiornamento culturale e professionale del personale della scuola a soci e non, e di predisporre piani di educazione permanente e ricorrente dei cittadini, di cui si trova riferimento all’art. 3 dello Statuto fondante. Tante le attività, rivolte al cittadino, dalla formazione ai seminari ai congressi che offrono l’opportunità di esercitare una formazione permanente.

La sezione di Trieste è presente dal 1946, ed è stata occasione di formazione per centinaia di insegnanti. Negli ultimi anni ha proposto corsi di aggiornamento riconosciuti dal Miur e ha collaborato con altre sigle alla realizzazione di iniziative culturali. Negli anni UCIIM – come ricorda la sezione di Trieste - è rimasta fedele ad alcune idee forti, quali la centralità della persona e dello studente, l’educazione vista primariamente come rapporto tra docenti e discenti che si ascoltano, si rispettano e si arricchiscono reciprocamente pur nella differenza dei ruoli, in una parola vicini al personalismo cristiano. "Insegnare" - non dimenticano - significa lasciare un "segno", e il sapere è uno dei mezzi privilegiati per la promozione integrale dell'uomo.

Per dar voce alla sezione triestina e capire da vicino abbiamo scambiato qualche domanda con la professoressa Marina Del Fabbro, presidente in carica dal giugno 2008 per la sede cittadina ed insegnante alla scuola media Brunner, dell’Istituto comprensivo Roiano-Gretta.

Intenti della vostra Associazione?

Lo scopo della nostra associazione è quello di offrire occasioni di crescita umana e spirituale a tutti, in quanto tra le finalità statutarie di UCIIM, infatti, figura l'educazione permanente.
 

A chi si rivolgono prevalentemente i vostri incontri?

Gli incontri sono rivolti ed aperti assolutamente a tutti, in particolare a quanti operano nell'educazione. Il nostro target privilegiato, in ogni caso, sono gli insegnanti, formatori ed educatori, dalla scuola materna all'Università. Di essi cerchiamo di favorire anche la crescita professionale in ordine al loro specifico compito educativo. Tutte le nostre proposte sono mirate a questo scopo.

Esiste un filo comune nel ciclo delle vostre proposte. Ogni anno si rinnova, ci racconta?
Il filo conduttore di quest'anno è indicato nel titolo del corso: "I nostri studenti e noi" . Più precisamente viene analizzato il rapporto educativo e  lo abbiamo indagato sotto il profilo antropologico con  la  conferenza “I nostri studenti e: oggetto, soggetto o progetto?”del professore Grandi. Nell'aspetto della comunicazione con la conferenza“La comunicazione interpersonale tra contenuto e relazione”del relatore Moscae nell'ultimo incontro affronteremo la dimensione della valorizzazione delle risorse personali con “L’autostima nel processo di crescita” di Raffaella  Bellen.
 

Lei come insegnante quale considera prioritaria come urgenza educativa?

A mio avviso l'anello "debole" dell'educazione o, meglio, del processo educativo non è il ragazzo, ma l'adulto. La cosiddetta "emergenza educativa" dilagante tra i giovani è il risultato di una significativa fragilità dell'adulto. Se vogliamo "recuperare" i ragazzi dobbiamo ricominciare dai loro educatori. UCIIM si propone esattamente questo.

Serenella Dorigo













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