L'Uccellis celebra i suoi neodiplomati in stile "college, tanti i giovani che partiranno per studiare all'estero

L'Uccellis celebra i suoi neodiplomati in stile

Udine - La conclusione di un percorso di studi è sempre un traguardo importante, che va festeggiato dopo tanti sacrifici sui libri di scuola. Per questo venerdì 17, alle 10.30, le classi quinte dei tre licei dell'Educandato Statale Collegio Uccellis (Scienze Umane, Classico Europeo e Coreutico) si sono ritrovate presso la storica centrale di via Giovanni da Udine per la consegna dei diplomi dell'anno scolastico appena terminato.

Seguendo lo stile dei college americani, gli ormai maturati e le loro famiglie hanno salutato ancora una volta i professori che per tanti li hanno seguiti tra i banchi di scuola, festeggiando e premiando chi si è distinto nel corso delle prove dell'Esame di Maturità nell'ampio cortile al centro dell'antico chiostro dell'edificio. A illuminare, letteralmente, i ragazzi è stato il sole cocente che non ha dato tregua a chi si sedeva difronte al palco appositamente allestito per l'occasione: tutt'altro che le nubi minacciose che ci si poteva aspettare vista la data.

A introdurre la mattinata è stata l'ampia carrellata di autorità che hanno preso la parola, dal Vicepresidente del Consiglio Regionale, Paride Cargnelutti, al Vicesindaco di Udine, Carlo Giacomello, passando per l'Assessore all'Istruzione della Provincia di Udine, Beppino Govetto, alla Presidente della sezione AIL di Udine (con cui l'Istituto ha un legame molto forte), Maria Grazia Zanon Santuz, e altri. Tutti accomunati da una cosa: l'ammirazione per una scuola così aperta all'esterno com'è l'Uccellis, vista anche l'alta percentuale di quelli che da quì partiranno per studiare all'esterno, attorno al 70%.

L'intervento del notaio e imprenditore vitivinicolo Pierluigi Comelli (nella foto, a sinistra) ha poi lanciato un messaggio ai futuri protagonisti del domani presenti: attraverso il suo esempio, infatti, quest'uomo è riuscito a descrivere un pò la vita che i neodiplomati troveranno una volta affacciatisi nel mondo del lavoro, dove saranno necessarie competenze e caparbietà. Un discorso forse un pò troppo retorico, ma prezioso comunque per un domani non troppo lontano.

Poi, finalmente, è arrivato il turno dei veri protagonisti della giornata: i diplomati. E il paragone con le realtà statunitensi ci sta tutto, manca solo la toga e il cappellino blu: iniziando con la prima classe del nuovo liceo Coreutico, uno dei pochi in Italia e nato esattamente cinque anni fa dalla riforma Gelimini, i ragazzi sono saliti sul palco in ombra, mentre praticamente tutta la platea era sotto il sole, e hanno ricevuto il tanto agognato diploma dalle mani di prof e dirigenti scolastici.

Tra chi porgeva i riconoscimenti c'era anche l'ex Preside dell'Educandato, Maria Letiza Burtulo, ormai diventata ad honorem insieme all'attuale Roberta Bellina. Ma anche i professori che hanno visto crescere sia scolasticamente che umanamente questi allievi per tanti anni, avendo adesso la gioia di consegnarli l'attestato di tutti gli sforzi.

Spazio anche all'eccellenze: tra i vari 100/100, c'è stato infatti anche chi ha ottenuto la lode, e sul palco sono state lette le motivazioni che hanno portato la commissiona d'esame a conferire quell'ulteriore importante riconoscimento. Tanti gli applausi per tutti i diplomati, fino al momento dei saluti finali e del convivio dove ex studenti e professori si sono salutati. Alcuni partiranno per continuare il proprio percorso all'estero, altri resteranno più vicini a casa, ma tutti sapranno fare buon tesoro degli insegnamenti di questa scuola. 

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