Cordenons (Pn) - È stata inaugurata a Cordenons il 15 marzo scorso la mostra fotografica di Amos Crivellari, che sarà aperta fino al 12 aprile presso la sala Appi del Centro Culturale Aldo Moro. Crivellari, nato a Spilimbergo, vive e lavora a Casarsa della Delizia; ha iniziato la sua attività negli anni Ottanta.
"Il suo percorso artistico parte da lontano - scrive la critica d'arte Chiara Tavella nella presentazione - da una fotografia in bianco e nero che si può inserire nel solco del neorealismo tracciato con maestria dalla scuola spilimberghese, a cui il fotografo, originario di Spilimbergo, può essere accostato".
"...fotografia di figure, cose, case, oggetti, gente - di un mondo che esisteva concretamente, anche se ancora per poco, e di lì a poco sarebbe stato spazzato via dalla trasformazione epocale intervenuta nella società contemporanea".
Con gli anni Novanta l'artista avvia una sperimentazione che Crivellari stesso definisce dell'"astrattismo cromatico" e il cui tema fondamentale è la luce.
Concentrandosi su fonti luminose artificiali e colorate, fotografate sfruttando consapevolmente l'effetto del mosso, la fotografia disintegra la rappresentazione del reale e intesse un gioco di puro e astratto colore, approdando così a un risultato che è quasi agli antipodi della fase precedente.
I volti "riacquistano ora un'importanza semantica, ritornano ad essere, come nella prima fase in bianco e nero, oggetti di indagine per se stessi: volti di "persone", con un loro portato di sentimenti, espressioni, stati d'animo..."
Spiega ancora Chiara Tavella: "Su di essi agisce però una fotografia che, resa esperta dalle sperimentazioni sul movimento e sulla luce, li rende "ir-riconoscibili", li deforma fino a rivelare "ri(s)volti" (da cui il titolo della mostra) di realtà che portano oltre il ritratto".
Di seguito la videointervista ad Amos Crivellari