“Cabaret” firmato da Saverio Marconi primo musical della stagione al Teatro Stabile regionale

“Cabaret” firmato da Saverio Marconi primo musical della stagione al Teatro Stabile regionale

Trieste – Debutta domani, giovedì 17 novembre alle 20.30, Cabaret firmato da Saverio Marconi per la Compagnia della Rancia. Il celebre musical vanta una colonna sonora da favola, musiche di John Kander e una storia forte e universale interpretata da un cast eccellente. Nel ruolo del Maestro di cerimonie un grande Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello è la giovane star Sally Bowles, Alessandro Di Giulio è Cliff. Repliche fino a domenica 20 novembre per il cartellone Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

«Willkommen, Bienvenue, Welcome» canta il Maestro di Cerimonie davanti al sipario del suo locale: ammiccante e tentatore, ma anche inquietante, nell’interpretazione di Giampiero Ingrassia. Siamo nella Berlino degli anni Trenta, sull’orlo del baratro del nazismo e della seconda guerra mondiale. Ma la gente rifugge quelle prospettive o almeno ci prova… e allora perché non entrare al Kit Kat Club, come suggerisce il Maestro di Cerimonie?

Saverio Marconi, che affronta il titolo per la terza volta, ha concepito uno spettacolo raffinato, essenziale, in linea con le recenti edizioni internazionali e di ottima qualità. Un musical trascinante ma in cui – come si dice in un’altra canzone – «vi emozionerete, piangerete sicuramente e vi farete molte domande…».

«Uno spettacolo che conosco molto bene – spiega infatti Marconi – e a cui tengo molto, che questa volta, dimenticati i riferimenti al film, ho messo in scena “come voglio io”, con una nuova e profonda sincerità nell’affrontarlo. Una lettura più dura, con alcuni momenti di teatro nel teatro, molto più attuale, dunque, che costringerà gli spettatori a mettersi di fronte alla tendenza di oggi a lamentarsi, senza però mai reagire per cambiare davvero. Ho pensato e firmato a quattro mani con Gabriele Moreschi una scenografia che “abbraccia” il palcoscenico, una pedana, un vecchio sipario, le tavole consumate e intrise di memoria: è così che ogni sera si rievoca un periodo storico, attraverso quella musica, quelle storie che – come in un girotondo schnitzleriano – continuano ancora oggi il loro racconto, senza soluzione di continuità e di emozioni. Insieme a un cast straordinario, raccontano di un’indifferenza colma di paure ed egoismo, con la speranza che, al prossimo giro, per una volta vinca il coraggio di affrontare la realtà».

A questa universalità e forza dello spettacolo concorrono molti elementi, a partire naturalmente dal testo di Joe Masteroff e dalle musiche di John Kander con le liriche Fred Ebb, tradotte da Michele Renzullo, una colonna sonora travolgente, che ha reso questo titolo un classico del teatro e anche del cinema, se pensiamo al film con Liza Minnelli.

L’allestimento della Rancia gioca tutti gli assi che testo e partitura offrono, contrapponendo all’incisività della linea registica, l’accuratezza delle interpretazioni e la potenza delle coreografie di Gillian Bruce, fra cui senz’altro resta memorabile la sensuale Mein Herr, in cui le ragazze del Kit Kat Club fanno da cornice alla star, la fragile Sally Bowles cui Giulia Ottonello regala un profilo ricco di sfumature.

La fumosa routine del Cabaret ed il commento del Maestro di Cerimonie fungono da filo rosso fra le tante vicende, i sogni, le delusioni di coloro che – avventori o artisti – frequentano quel piccolo mondo, che non resisterà per sempre al vortice incombente della Storia. Così Sally sogna di diventare una grande attrice e vive un amore tempestoso con il giovane romanziere americano Cliff Bradshaw, che cerca in quei luoghi un’ispirazione, e intanto gli innamorati Fräulein Schneider e il timido ebreo Herr Schultz sono costretti loro malgrado a separarsi, e poi ci sono la libertina Fräulein Kost, il temibile Ernst Ludwig… «La vita è un cabaret» canta nel finale con drammatica vocalità la protagonista, ed è quasi un monito: dietro lo sfavillio del sipario, la bellezza delle ragazze, le piume dei boa, infatti, un’epoca si chiude.

Al Politeama Rossetti, la scenografia di Cabaret firmata da Gabriele Moreschi e dallo stesso Saverio Marconi che “invaderà” il palcoscenico. Raffinati ed eleganti i costumi di Carla Accoramboni, frutto di un’attenta ricerca storica. Le luci di Valerio Tiberi regalano atmosfere ora intense ora quasi sospese. Esplosivi i quadri musicali del Kit Kat Klub, grazie alle coreografie di Gillian Bruce. La direzione musicale è di Riccardo Di Paola, la supervisione musicale è di Marco Iacomelli, il disegno fonico di Enrico Porcelli.

In scena applaudiremo Giulia Ottonello (Sally Bowles), Alessandro Di Giulio (Cliff Bradshaw), Altea Russo (Fräulein Schneider), Michele Renzullo (Herr Schultz), Valentina Gullace (Fräulein Kost), Andrea Verzicco (Ernst Ludwig). E, a sorvegliare tutti, come un personaggio brechtiano,l’eclettico Giampiero Ingrassia nel ruolo del Maestro di Cerimonie. Completano il cast Ilaria Suss, Nadia Scherani, Marta Belloni, Marco Rigamonti e Matteo Tugnoli.

Lo spettacolo è prodotto dalla Compagnia della Rancia. La compagnia di Cabaret incontrerà il pubblico sabato 19 novembre alle ore 11.30, nel corso di un incontro “Aperiteatro” all’Antico Caffé San Marco. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Lo spettacolo replica con lo stesso orario del debutto venerdì 18, sabato 19 novembre, mentre domenica 20 novembre la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

 

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