Opere prime cinematografiche italiane a Maremetraggio

Opere prime cinematografiche italiane a Maremetraggio

TRIESTE - Usciti in pochissime sale in tutt’Italia o addirittura ancora alla ricerca di una distribuzione, “invisibili” al pubblico eppure uniche nel loro genere: le opere prime italiane in concorso per l’edizione 2012 di Maremetraggio, in programma dal 1 al 7 luglio a Trieste, dimostrano la vitalità del nuovo e sconosciuto cinema nostrano.

Saranno nove i lavori in concorso quest’anno per la sezione Ippocampo, riservata alle opere prime italiane: il più invisibile è senz’altro “Ristabbanna”, di Gianni Cardillo e Daniele De Plano, particolarissima opera di metacinema ancora priva di distribuzione, che racconta, attraverso l’artificio tecnico di un bambino che riprende con la telecamera quanto succede, la storia di una ragazza siciliana (Tiziana Lodato), che ritorna per il funerale del nonno dagli Stati Uniti, dove vive un riavvicinamento alle sue origini.

Sempre ambientato nell’Italia Meridionale, in Puglia, e visto poco nelle sale italiane, è il toccante esordio di Pippo Mezzapesa nel lungometraggio, con “Il paese delle spose infelici” (con Aylin Prandi, Rolando Ravello, Valentina Carnelutti), storia di una giovane sposa che medita il suicidio e di due ragazzini che tentano di scoprire quale sia la sua infelicità e di porvi rimedio.

Come “Il paese delle spose infelici”, quest’anno ben altri tre lungometraggi su nove in concorso sono tratti da libri, romanzi o racconti, a dimostrazione che alla base del cinema di qualità c’è una letteratura italiana di qualità.

Il lungometraggio d’esordio di Stefano Sollima è Acab (con Pierfrancesco Favino, Filippo Nigro, Marco Giallini, Andrea Sartoretti), acronimo di “All cops are bastards”, che racconta con toni cupi avventure e disavventure di un reparto della celere, la violenza legalizzata contro la violenza ultrà, contaminando cinema di genere e cronaca.

S'intitola “Cavalli” l'opera prima di Michele Rho, con Michele Alhaique, Vinicio Marchioni e Giulia Michelini, storia, ambientata in un paesino degli Appennini, di due fratelli diversi e legatissimi, che alla morte della madre ricevono in dono dal padre due bellissimi puledri non ancora domati.

Altro film tratto da un romanzo, in questo caso scritto dallo stesso regista, è l’esordio dietro la macchina da presa di Ivan Cotroneo, “La kriptonite nella borsa”, con Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti e Libero De Rienzo. Ambientato a Napoli, racconta la storia di una famiglia affollata e piuttosto scombinata, vista con gli occhi del componente più piccolo, Peppino Sansone.

Sempre ambientato in Campania, ma stavolta a Castel Volturno, è il film rivelazione della 68° Mostra del Cinema di Venezia: “Là-bas”, opera prima di Guido Lombardi, con Kader Alassane, Moussa Mone, Esther Elisha. Lungometraggio coraggioso e splendidamente diretto, “Là-bas” racconta dal punto di vista degli immigrati africani in Italia la realtà della “più africana tra le città europee”.

Si sale da sud verso il centro del nostro Paese con “Qualche nuvola”, divertente commedia di Saverio di Biagio, nei cinema italiani dal 27 giugno, con Michele Alhaique, Greta Scarano, Aylin Prandi, Michele Riondino e Giorgio Colangeli.

Dal Lazio ci si sposta in Toscana e poi nell’estremo nord d’Italia e oltre con l’ottava opera prima in gara, “I primi della lista”, dell’italo americano Roan Johnson, con Claudio Santamaria, Fabrizio Brandi e Francesco Turbanti, commedia on the road ispirata a un episodio realmente accaduto in un periodo caldo della nostra storia recente.

E va oltreconfine anche l’ultima opera prima in concorso a Maremetraggio 2012: “Missione di pace”, di Francesco Lagi, con Silvio Orlando, Alba Rohrwacher, Francesco Brandi, Filippo Timi e Bugo, nei panni di attore e autore della colonna sonora del film. Opera profondamente pacifista, l’esordio di Lagi nel lungometraggio dissacra ironicamente una missione del nostro esercito nei Balcani.

I 9 lavori in gara si disputeranno ben 8 premi: il premio alla migliore opera prima, il premio al miglior attore e attrice, il premio coraggio al produttore che più ha saputo “osare”, il premio della critica alla migliore opera prima, quello del pubblico.

 

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.