Alla Stazione Rogers Elisa Vladilo con il volume “Rima d’Origine”.

Alla Stazione Rogers Elisa Vladilo con il volume  “Rima d’Origine”.

Trieste – L’Associazione S/paesati presenta, oggi domenica 20 novembre alle ore 11 presso la Stazione Rogers, il volume di Elisa Vladilo “Rima d’Origine”.

Dopo l'installazione realizzata per S/paesati 2013 presso la Stazione Centrale di Trieste, e il video ora il volume che documenta l'evento attraverso le foto delle poesie scritte dalle 35 donne delle diverse culture presenti a Trieste.

Poesia ed immagini potremmo definire questo volume di Elisa Vladilo.  Abbiamo chiesto inoltre alle donne di raccontare le ragioni che le hanno spinte a scegliere proprio quella poesia. Cultura, lingua e personalità diverse si specchiano l'una nell'altra in un volume in cui gli elementi visivi, i colori, le grafie, gli alfabeti sono parte integrante del caleidoscopio triestino.

Abbiamo chiesto ad Elisa Vladilo alcune curiosità.

Questo libro una tappa emotiva per te significativa. Cosa ci dici?

Certo...innanzitutto fare il libro su un progetto che si è realizzato significa ripercorrere un poco tutto di nuovo, dall'ideazione alle varie fasi di ricerca e di possibili strade per renderlo reale, ricordando il momento dell'evento, che è stato veramente particolare ed importante, anzi, direi magico.

Ho rivissuto l’evento dal momento della scrittura, alle donne che scrivono, ai  bambini che giocano, mentre le mamme scrivono, le varie poesie che prendono forma, intrecciando svariati alfabeti grafie e colori. E’stata una nuova avventura, sia per me che per loro, che ha preso forma dalla collaborazione di tutte insieme, creando questo possibile incontro di diverse culture. A tutto ciò aggiungiamo il racconto di ogni persona che ha partecipato, divenendo via via una miscela sempre più forte, dai tanti significati con un impatto emotivo potente. Sabrina Morena ed io, riguardando e rileggendo qua e là il volume, prima di portarlo in stampa,  ci siamo emozionate e commosse.

Perché questo libro?

Il libro nasce con l'intento di continuare a far esistere questo evento, perchè ha dato la possibilità a molte persone di poter conoscere qualche frammento di altre culture, creando un avvicinamento a ciò che non si conosce e che a volte genera timore ed allontanando eventuali pregiudizi. Il libro perpetua questa possibilità, oltre ad essere un documento dell'evento.

Poesia ed immagini si fondono e denotano la tua sempreverde sensibilità. Cosa ti ha stupito in questo progetto le storie, le immagini o ?

Quello che mi ha stupito in questo progetto è innanzitutto il fatto stesso che si sia realizzato. Alcuni progetti sembrano più utopistici di altri, questo rientrava nella casistica. Poi si è fatta strada l’idea di poterlo realizzare con la disponibilità e collaborazione di Sabrina Morena, Ornella Urpis, Centostazioni e tutte le donne che hanno partecipato, aderendo a questo progetto.  Curiosità ed entusiasmo sono stati i motori che l’hanno portato alla luce.

Artgroup che ha fatto l'allestimento, Paola Pisani e Alessandro Mendizza che hanno fatto le riprese e ovviamente non ultimo, il risultato finale del grande tappeto, o la grande pittura d’ambiente, che ha riscaldato con colori caldi l'ambiente e creato un piccolo caleidoscopio di mondi attraverso le parole. Molti mondi si sono aperti con quelle parole, alcuni più personali, altri più universali, dove tutti hanno potuto trovare un frammento in cui riconoscersi, o scoprire qualcosa di nuovo. Ecco direi questo è quello che mi è piaciuto! Il percorrere continuamente nuove strade e aprire altre porte,e con il libro, questo continua.

In collaborazione con Casa Internazionale delle Donne.

 

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