Notte in castello, a Ragogna la magia è protagonista
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- Pubblicato Giovedì, 07 Agosto 2014 19:38
- Scritto da Timothy Dissegna
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Ragogna (Ud) - Viaggiando per i colli del Friuli occidentale, molto spesso capita di imbattersi in antichi castelli e fortezze antichissimi. Sono una delle eredità che longobardi e i popoli successivi hanno lasciato in dono a questa terra, sempre oggetto di conquiste da parte di qualcuno, ma chi pensa che esse sono solo luoghi desolati si sbaglia di grosso. Basta avvicinarsi, infatti, per scoprire che i castelli...si animano!
No, nessun incantesimo o stregoneria. Anzi, la magia centra, ma é quella dei libri. Perché venerdì 29 alle 21, proprio nel castello di San Pietro di Ragogna, saranno loro i protagonisti della "Notte magica al castello. Benandanti, streghe, diavoli e gatti magici", ossia un incontro con tre scrittori friulani della casa editrice Morganti editori e il direttore della Biblioteca Gualneriana di San Daniele del Friuli, Angelo Floramo.
Paolo Morganti, Fabio Piuzzi e Stefania Conte (questi gli autori presenti alla serata) presenteranno al pubblico i loro ultimi tre libri, editi tutti da Moganti, che sono rispettivamente: "Il sigillo della strega", "La casa dei muri parlanti" e "La gatta che giocava con le farfalle", dialogando con Floramo sulla magia nel Friuli medievale.
É proprio l'antica "Età di mezzo", infatti, il filo rosso che lega questi tre romanzi dallo sfondo storico, frutto di impegnate e approfondite ricerche sulle tradizioni e usanze di secoli or sono in regione. Tre viaggi dentro il fascino di un'epoca spesso ritenuta rozza e buia, ma che ci ha lasciato un bagaglio di storie e leggende uniche al mondo.
All'incontro, aperto gratuitamente al pubblico, saranno anche presenti il Coro Insolitenote e la Compagnia Teatrale di Ragogna, che metteranno in musica e parole alcuni passi delle opere presentate. Il tutto con la collaborazione della Pro Loco Ragogna, sempre attiva sul territorio per realizzare e promuovere eventi simili.
Non resta altro da fare, quindi, se non prepararsi alla magia che da sempre ci ha abituato questa regione, chiudere gli occhi per ritrovarsi in un castello...da romanzo.
Con “Lettere Mediterranee”: doppio appuntamento a Monfalcone.
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- Pubblicato Lunedì, 21 Luglio 2014 15:38
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Monfalcone (Ts) - Continuano gli appuntamenti con la riflessione e l’approfondimento grazie a Lettere Mediterranee, questa volta con una doppia serata, attesa per martedì 22 luglio, sempre a partire dalle ore 21 in piazza Falcone e Borsellino a Monfalcone o, in caso di maltempo, al Palazzetto Veneto di via Sant’Ambrogio, a pochi passi dalla piazza.
Esordisce la scrittrice e giornalista padovana Gigliola Alvisi, raccontando del suo volume dedicato ad Ilaria Alpi: "Ilaria non aveva alcuna intenzione di diventare un'eroina. Quello che voleva, era fare bene il proprio lavoro, farlo al meglio, meglio addirittura di quanto le venisse chiesto, e non perché fosse un'arrivista, ma perché quello era il suo modo di essere".
Così l'autrice parla della giornalista uccisa in Somalia. Dall'inchiesta sul traffico d'armi e di rifiuti tossici e l'intervista a Mussa Bogor, sultano del Bosaso, che probabilmente le sono costate la vita, all'attivismo per la difesa dei diritti delle donne: attraverso gli agguati e gli incontri toccanti con la gente del luogo, la cooperazione con i soldati di stanza a Mogadiscio, l'amicizia con Miran e con gli altri giornalisti, si delinea il ritratto di una donna che con grande umanità ha saputo raccontare la storia attraverso le piccole storie di ogni giorno, in un Paese devastato dalla guerra civile.
Ciò che maggiormente ha stupito di questo libro è che è inserito nella collana Ragazzi – Storie vere della Rizzoli: anche un ragazzo di 10 o 11 anni può entrare nel linguaggio di Gilgliola, pur nella gravità dei contenuti. Un linguaggio spontaneo, insieme lineare ed intimo. E lo stesso è lei, per come la si sente raccontare di Ilaria.
A seguire Fabio Turchini – da anni mediatore di Lettere Mediterranee – dialoga con Luigi Nacci, poeta, intellettuale e professore triestino, da qualche anno direttore del “Festival della Viandanza” a Monteriggioni in Toscana. Il suo libro, uscito per Ediciclo, si intitola “Alzati e cammina. Sulla strada della viandanza” e porta la prefazione di Paolo Rumiz. Così ne parlano autore ed editore: Un libro destinato a chi è nel limbo. A chi è insoddisfatto in famiglia, o sul lavoro, chi ha perso momentaneamente la speranza di risalire la china, chi, in definitiva, per una ragione o per l'altra, cerca la propria strada e sa che è giunto il momento di partire. "Alzati e cammina" propone degli esercizi e delle suggestioni per trovarsi pronti in quel momento: disfarsi di oggetti che non possono trovare spazio nello zaino, disfarsi delle abitudini superflue, del lavoro in cui non ci sentiamo realizzati, delle persone che ci trasciniamo accanto solo per paura di rimanere soli, camminare sotto la pioggia con serenità, camminare per andare a trovare una persona cara che non vediamo da tempo, aprire la porta di casa all'altro senza timore, perché non esiste viandante senza ospitaliere, e viceversa. E' un'opera che esorta alla leggerezza, l'unica condizione che permette di stare a piedi uniti nel cammino, reggendo il peso delle domande che vertono sui nostri giorni, quelli presenti e quelli che verranno.
Info: www.ondemediterranee.it
Il Premio”La storia di un romanzo” va al grande scrittore Umberto Eco.
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- Pubblicato Lunedì, 07 Luglio 2014 16:37
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Umberto Eco, scrittore e semiologo capace di tenere per decenni il centro della scena intellettuale italiana e internazionale, è il vincitore del Premio FriulAdria "La storia in un romanzo” edizione 2014, giunto alla 7^ edizione.
Dopo Arturo Peréz-Reverte, Abraham Yehoshua, Art Spiegelman, Alessandro Baricco, Ian McEwan eMartin Amis, quest’anno il Premio “La storia in un romanzo” viene assegnato a uno scrittore di autorevolissima influenza e di statura internazionale quale teorico della semiotica e filosofo.
«In una vasta opera narrativa costellata da clamorosi successi – recitano le motivazioni del Premio - Eco ha affrontato temi storici e filosofici, impiegando la sua erudizione enciclopedica per raccontare, attraverso un uso magistrale dell’indagine storiografica e del romanzo di genere, alcuni meccanismi della cultura e dell’informazione contemporanea. I suoi romanzi ci hanno infatti permesso di leggere in controluce gli intorbidamenti delle notizie, i falsi miti, l’inaffidabilità delle fonti, che ieri e oggi modificano la rappresentazione della realtà, ricercando come antidoto e medicina un acuminato illuminismo che non si spaventa di sprofondare nei più oscuri recessi storici».
Umberto Eco riceverà il premio a “pordenonelegge” sabato 20 settembre alle ore 18, Teatro Verdi e subito dopo sarà protagonista di una lezione magistrale sui legami tra il romanzo e la storia.
Pordenonelegge.it 2014, la Festa del Libro con gli Autori, è in programma da mercoledì 17 a domenica 21 settembre, come sempre nel centro storico di Pordenone: in una trentina di suggestive location si alterneranno oltre 250 protagonisti italiani e stranieri tra scrittori, editori, giornalisti, filosofi, sociologi, artisti, scienziati, chiamati a confrontarsi in centinaia di incontri, dialoghi, lezioni magistrali, anteprime editoriali, degustazioni, percorsi espositivi e spettacoli.
Il fecondo intreccio tra storia e narrazione uniscepordenonelegge.it ed èStoria - festival internazionale della storia di Gorizia in una collaborazione che ha visto nascere nel 2008 a Pordenone il Premio FriulAdria "La storia in un romanzo", e l’anno successivo il Premio FriulAdria “Il romanzo della storia”, conferito a uno studioso che ha saputo dimostrare attenzione per la dimensione narrativa dell’esperienza storiografica. Due premi come due rami di un grande albero che crescono su un unico tronco, che ha radici profonde, vicine e aggrovigliate, ma che rampolla fronde differenti da innesti diversi. Banca Popolare FriulAdria-Crédit Agricole è stata artefice della collaborazione tra i due festival e, con l'attenzione che in molte e diverse forme ha dimostrato per i valori che il territorio produce, ha voluto dare il suo nome a questo gemellaggio culturale, allargandolo successivamente ad un’altra eccellenza regionale: il Premio giornalistico internazionale “Marco Luchetta” dove, dal 2012, si assegna il Premio FriulAdria “Testimoni della Storia” al giornalista che abbia saputo raccontare in maniera avvincente un fatto, un periodo o un personaggio storico.
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