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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Mind Act Genitori. Alla libreria Ubik di Udine la presentazione del libro

Mind Act Genitori. Alla Ubik la presentazione del libro

Sabato 8 novembre, alle 18.00, presso la libreria Ubik, in Piazza Marconi 5, Francesca Bertoli, pedagogista clinica, perito e consulente grafologa iscritta all’Albo del Tribunale di Udine, e Suni Falaschi, psicologo cognitivo comportamentale, presentano “Mind ACT Genitori. Manuale d’uso per i genitori consapevoli”.

Il libro, vuole essere un utile strumento, consultabile con facilità dai genitori dei bambini di fascia 0-3 anni e raccoglie anche i contributi dei corsi di sostegno alla genitorialità progettati dal nido d’infanzia Ghirigoro fin dal 2009.

“Un genitore mindful è essenzialmente un genitore consapevole e accettante, spiegano gli autori del libro. Quello che abbiamo cercato di fare con questo piccolo manuale è dare strumenti immediati e concreti al genitore che si pone domande sull’educazione del proprio bambino entro una prospettiva più ampia in cui la sua competenza ed autostima possano rafforzarsi e svilupparsi in modo autonomo”.

“Lo sbaglio di Winckelmann”: un libro tutto triestino di Elena Vesnaver

“Lo sbaglio di Winckelmann”: un libro del tutto triestino di Elena Vesnaver

Lo sbaglio di Winckelmann di Elena Vesnaver, ultima fatica letteraria dell’autrice triestina,  è uscito da qualche giorno in formato ebook  http://www.delosstore.it/ebook/46936/lo-sbaglio-di-winckelmann/.

Un  libro tutto triestino dall’autrice alla trama, alla location. Una storia sordida, brutta e sordida. Una storia che non piace a nessuno, che sconvolgerà le vite di tutti quelli che l’avranno vissuta anche solo come comparse. Una storia che nessuno riuscirà a dimenticare, non Teresa e non uno di quelli che lavoravano, nel giugno 1768, alla locanda Grande.

Elena Vesnaver nasce a Trieste, dopo essersi diplomata all’Istituto d’Arte Drammatica della sua città, lavora come attrice e scrive adattamenti e testi originali per la sua e altre compagnie. Da un certo punto in poi si dedica esclusivamente alla scrittura, esplorando le varie sfumature della narrativa, passando dai libri per ragazzi al giallo, dal noir al rosa. E dopo Il caso dell’unicorno nero vince,  lo Sherlock Magazine Award e il racconto compare anche nella raccolta Sherlock Holmes in Italia, escono Cime Tempestose (odio i fantasmi) con illustrazioni di Sandro Natalini e Le ragioni dell’inverno.  Il segreto della dire con le illustrazioni di Federico Maggioni. È già presente in Delos Digital con Sherlock Holmes e il caso dell’unicorno nero (Sherlockiana) e sequel.

Abbiamo dialogato con lei sul suo ultimo libro.

Cosa ti ha stuzzicato a scrivere il tuo ultimo libro appena uscito in formato ebook?

Questa non è la mia prima pubblicazione in ebook, frequento già da un po’ il digitale, sia come lettrice che come autrice e sono presente in due altre collane della Delos Digital, in Senza sfumature, dedicata alla letteratura erotica e in Sherlockiana, che si occupa di apocrifi dedicati alla figura e alle gesta di Sherlock Holmes. Mi piace l’idea dell’ebook perché mi piace la letteratura popolare, d’intrattenimento e penso che l’ebook sia perfetto per questo tipo di fruizione.

Ci vuoi svelare qualche succoso… contenuto?

La storia della fine di Winckelmann ha sempre scatenato molte fantasie, ci sono state anche voci di complotto, di potenze che si sono mosse per farlo uccidere, senza, peraltro, spiegare il perché si sarebbe voluto uccidere un uomo che non poteva fare paura a nessuno. Quello che mi ha interessato particolarmente è che il suo assassinio viene accomunato a quello di Pasolini.

A chi vuoi rivolgerti?

Agli appassionati di gialli, a chi ama la storia, ai triestini, perché la nostra città è molto presente in questa storia.

Chi speri di incuriosire?

Quando si scrive si spera sempre di incuriosire chi legge poco. Con le mie storie ci sono riuscita più di qualche volta e spero di farcela anche con questo libro.

Francesco e Teresa, due personaggi che delinei con la tua inconfondibile penna, si avverte il sapore in bocca, svelaci qualcosa di loro.

La vicenda di Francesco e Teresa fanno da contrappunto con la loro vicenda alla storia di Winckelmann. Mi piace, come in questo caso, raccontare la storia piccola, della gente comune e mescolarla alla Storia con la esse maiuscola. Francesco non è un personaggio totalmente inventato, il proprietario della Locanda Grande dove scende Winckelmann e dove sarà ucciso, si chiamava realmente così e la Locanda Grande era davvero l’albergo migliore di Trieste, quello con più camere e più comodità, conosciuto da tutti i viaggiatori. Anni dopo vi alloggiò anche Casanova. Teresa, invece, è frutto della mia… penna. Amo i personaggi femminili di un certo tipo e poi volevo che i fatti tragici di quei giorni passassero attraverso lo sguardo di una donna così, con un passato pesante, inquieta, la schiena contro il monte e gli occhi verso il mare.

Cosa contraddistingue questo romanzo dagli altri?

Avevo voglia di raccontare Trieste, forse è questo che lo rende un po’ diverso da quello che scrivo di solito, è partito da un’emozione personale, da un bisogno di mare, di movimento. Volevo descrivere quest’ansia che abbiamo noi triestini, sempre con l’idea di andare e poi invece restiamo e se andiamo, alla fine siamo di nuovo qui.

Poi c’era anche la volontà di affrontare un genere letterario che amo molto leggere, ma che non avevo mai affrontato come autrice, è stata una sfida, un salto senza controllare la rete, ma ogni tanto ci vuole, no?

“Murmur. Fiaba per bambini pelosi” : il romanzo di Leonor Fini per la prima volta tradotto in Italia

“Murmur. Fiaba per bambini pelosi”: il romanzo di Leonor Fini per la prima volta tradotto in Italia

Trieste - In una delle mie visite di studio all'Archivio Leonor Fini di Parigi, mi sono imbattuto in “Mourmour, conte pour enfants velus”. È il primo romanzo dell'artista di origine triestina, scritto in francese e pubblicato nel 1976. Sfogliando il libro scopro che la storia, pur dai tratti fantasiosi e favolistici, è imbevuta di dettagli e situazioni che appartengono al mondo e alla vita di Leonor Fini.

In Italia l'attività letteraria della pittrice è pressoché sconosciuta: mai un suo testo narrativo è stato tradotto in italiano né tanto meno proposto sul mercato librario. Decido di tentare l'impresa di volgere nella lingua madre dell'autrice quel racconto composto nella lingua d'elezione.

Così nasce la versione italiana del romanzo e oggi esce per le Edizioni Arcoiris, nella collana Gli eccentrici, “Murmur. Fiaba per bambini pelosi” che ho tradotto e curato. Nel libro, di seguito alla storia di Leonor Fini, è pubblicato un mio saggio dal titolo “Leonor Fini scrittrice”.

Mercoledì 29 ottobre il libro viene presentato a Trieste, alla libreria Ubik in galleria Tergesteo, da Sergia Adamo e da me, alle ore 18.

Murmur è un essere straordinario, diverso dagli altri ragazzini: ha le orecchie lunghe, le pupille come due fessure e le mani che sono zampe dal pelo argentato. Questo perché lui è figlio di un uomo sconosciuto e di una gatta, la grandissima gatta Belinda. Dopo un viaggio avventuroso, Murmur e sua madre lasciano il paese in cui tutti sparlano di loro e li trattano da esseri stregati per approdare in un monastero in riva al mare. Lì è il regno di animali magici e di creature misteriose, il posto in cui visioni surreali e complesse cerimonie si alternano di giorno e di notte. Timido e frastornato, il piccolo Murmur incontra tanti personaggi, assiste a eventi prodigiosi e viene iniziato alla fantasia e al piacere. “Murmur, fiaba per bambini pelosi” (a cura di Corrado Premuda)è una storia di formazione, ricca di immagini pittoriche e di riferimenti autobiografici, qui proposta per la prima volta tradotta in italiano. Sulla copertina del libro la riproduzione di un'incisione dell'artista: il ritratto di Murmur. 

Leonor Fini (1907 – 1996) è stata un'artista completa e poliedrica. Pittrice, scenografa, costumista, illustratrice, designer, scrittrice: la sua prolifica carriera si è sviluppata lungo tutto il Novecento. Nata a Buenos Aires, cresciuta a Trieste, si è affermata nel mondo dell'arte a Parigi, a partire dai  primi anni Trenta. Vicina ai surrealisti, ha inventato un universo creativo personale, dai tratti fantastici. Personaggio molto amato a livello internazionale, in Italia la sua opera è ora oggetto di riscoperta e di studio: questo libro permette di conoscerla nell'insolita veste di narratrice.

Per info: http://www.glieccentrici.com/murmur-fiaba-per-bambini-pelosi-di-leonor-fini.html

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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