Il Forum mondiale dei giovani; “Diritto al dialogo” resta in città fino al 2 ottobre

Il Forum mondiale dei giovani; “Diritto al dialogo” resta in città fino al 2 ottobre

Trieste -  L'intervento pubblico dello scrittore ed editor Nicola Lagioia, ha inauguato ieri venerdì 30 a Treiste, la IX edizione del Forum mondiale dei Giovani “Diritto di Dialogo”, presso l'Aula Magna della Scuola Superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori di via Filzi. Organizzato dall’Associazione “Poesia e Solidarietà” in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi e Documentazione per la Cultura Giovanile, diretto dalla professoressa Gabriella Valera, e col Dipartimento di Studi Umanistici e il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, della Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, il Forum vedrà la partecipazione di una cinquantina di giovani studiosi dai 18 ai 35 anni, provenienti da tutto il mondo.

“Lavoro. Storia, culture, diritti”, ovvero le trasformazioni che hanno investito il mondo del lavoro nel Terzo Millennio, è il tema su cui quest’anno i giovani partecipanti sono stati chiamati a interrogarsi: sono stati selezionati una cinquantina di saggi, tra gli oltre 200 giunti da ogni angolo del globo in risposta al “call for paper 2016”, che saranno oggetto di dibattito con gli autori nelle giornate di studio del Forum.

L'edizione di quest'anno si è aperta con una presentazione e i saluti delle autorità, cui è seguito, l'intervento, aperto al pubblico, dello scrittore premio Strega 2015 ed editor Nicola Lagioia, che discuterà sul tema “Raccontare il disagio.

Lavoro e giovani nell'Italia del XXI secolo”. “Per quanto spesso non sia facile da capire per chi ha più di cinquant'anni, o forse è solo difficile da accettare – dice Lagioia - sono almeno tre le giovani generazioni di italiani che si sono trovate a crescere, lavorativamente parlando, con delle prospettive ridotte rispetto a quelle che avevano avuto i loro genitori.

La precarietà lavorativa diventa molto facilmente precarietà esistenziale, ed ecco che il XXI secolo è iniziato per i più giovani all'insegna di problemi molto diversi rispetto a ciò che si sarebbe creduto fino agli anni Novanta. Ci avevano detto "andate, laureatevi, e il mondo sarà vostro!", ma evidentemente (pur essendoci laureati, magari con lode) le cose sono andate in maniera diversa. Se la politica non riesce per ora a offrire soluzioni convincenti per questi nuovi problemi, se non un risarcimento un motivo di conforto può arrivare da chi racconta storie, il cinema e la letteratura per esempio. Non sono pochi i romanzieri e i registi che hanno provato a raccontare l'Italia di questo nuovo paradigma. Non si tratta di fare arte socialmente impegnata, o edificante, e ancor meno voler applicare la pedagogia a ciò che non le pertiene. Solo, raccontare il paese reale, il nuovo mondo in cui ci è toccato di vivere, e al quale non eravamo preparati. Non si tratta neanche di essere per forza schiavi del realismo. A nuovi mondi, un nuovo modo di fare funzionare anche l'immaginazione”. Seguiranno, nel pomeriggio, alle 15, la presentazione, in panel tematici paralleli, dei lavori dei giovani studiosi.

Alle 18 è stata  la volta dell'intervento aperto alla cittadinanza di Michela Del Piero, presidente della Banca Popolare di Cividale, sul tema “Finanza etica ed economia sociale; l'esperienza di una banca popolare del Friuli Venezia Giulia”, che si avvarrà dell'introduzione di Felicitas Kresimon, presidente di Duemilauno Agenzia Sociale.

Il Forum si concluderà nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, con il consueto appuntamento con “Il dono delle culture”. Segui i lavori del Forum Mondiale dei Giovani sulla sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/groups/worldyouthforumtrieste/?fref=ts

 

 

 

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